IN UMBRIA GLI STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI

IN UMBRIA GLI STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI

Ricominciamo a costruire futuro: gli Stati generali delle Costruzioni si sono tenuti il 2 luglio al Centro Congressi “Aldo Capitini” di Perugia a seguito di un afflusso e marcia di circa 300 mezzi da lavoro da Pian di Massiano. L’Umbria è stata una delle prime regioni a dare continuità all’iniziativa nazionale dello scorso anno. “Il tavolo regionale delle costruzioni sarà riattivato entro la fine del mese di luglio” a dichiararlo il presidente della Regione Catiuscia Marini che – dopo aver sottolineato la strategicità del settore delle costruzioni nella nostra regione – ha ribadito la necessità e la sua disponibilità a “una collaborazione con i diversi livelli dello Stato”. In questo modo, le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali fanno centro e ottengono un primo importante risultato, in un’ottica di rilancio dell’economia che vede il settore edile come volano di sviluppo. Presente agli Stati generali delle Costruzioni il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra che ha trovato importante l’iniziativa, che poteva essere fatta prima, in senso virtuso. “Sarebbe stato necessario –ha affermato Sbarra- occuparsi del problema delle costruzioni quando la fine della ricostruzione faceva già intendere la portata della crisi che avrebbe investito l’intero settore”.
“Il titolo “Ricominciamo a costruire il futuro” –ha dichiarato il segretario generale regionale Filca Cisl Umbria Osvaldo Cecconi – chiarisce la volontà delle Organizzazioni sindacali e delle Associazioni datoriali di voler salvaguardare la risorsa edilizia – lavoratori ed imprese – per tentare di uscire dalla crisi che attanaglia tutta l’Umbria ed aprire una nuova fase di sviluppo regionale, ponendo il settore come volano di sviluppo per l’intera economia regionale: colmare il grave deficit infrastrutturale regionale, la salvaguardia dell’ambiente tramite il risparmio energetico, la valorizzazione del territorio, il recupero del patrimonio storico architettonico, la vivibilità e la sicurezza delle città. Il tutto nel solco della positiva esperienza che ha caratterizzato la ricostruzione post-terremoto del 1997 che ha colpito gran parte del territorio umbro”.
Il sindacato, nel corso dell’evento, ha ribadito che “si riafferma, con questa iniziativa, l’importanza di un modello, quello della bilateralità, inteso come condivisione non subalterna dei problemi settoriali e come unità di intenti e di azioni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati a tutela degli interessi dei lavoratori che rappresentiamo”.
Massima attenzione alla legalità e alla sicurezza nei luoghi di lavoro: il sindacato vuole tenere alta l’attenzione sul Durc, da applicare correttamente sia al settore pubblico che privato. Riflettori puntati dal mondo sindacale anche sull’uso improprio del part-time e del crescente fenomeno della richiesta della partita Iva da singoli lavoratori che come dipendenti non riuscirebbero più a trovare impiego nel settore.
“Sono 7 mila le unità in meno nell’edilizia in Umbria rispetto ad un anno e mezzo fa, periodo che possiamo considerare antecedente alla crisi” ha spiegato Cecconi, che auspica di poter affrontare le criticità più immediate, a cominciare dai rallentamenti della Perugia – Ancona. “Arteria, questa –ha spiegato- fondamentale per il collegamento con l’area adriatica. Inoltre, vogliamo la riattivazione del cantiere per il raddoppio ferroviario Orte – Falconara e altre importanti opere, che dovranno essere poste al centro dell’Agenda politica regionale”. Le associazioni imprenditoriali sono intervenute sul problema della liquidità, della troppa burocrazia del sistema e sul Piano cave. Hanno, poi, auspicato la riattivazione di piccoli appalti per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio.

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