IN MARCIA PER IL CLIMA!

IN MARCIA PER IL CLIMA!

Milano
Di seguito pubblichiamo un intervento di Battista Villa (segr. Filca Lombardia) e Giovanni Spini (segr. gen. Filca Sondrio)

un'immagine della manifestazione del 7 giugno scorso
un’immagine della manifestazione del 7 giugno scorso

Una delegazione della FILCA Lombardia ha partecipato convintamene ed attivamente alla manifestazione nazionale “In marcia per il clima” che si è svolta a Milano sabato 7 giugno 2008 ed alla quale CGIL CISL e UIL avevano dato la loro adesione. Questa manifestazione era stata preceduta il 5 giugno 2008 dalla giornata mondiale per l’ambiente proclamata dall’ONU. Sono entrambe segnali di una grande attenzione che ormai viene posta da tanti soggetti della società civile intorno alle urgenti tematiche ambientali ed energetiche, circa la sostenibilità dell’unico pianeta che abbiamo di preservarlo alla vita delle future generazioni, oltre che per noi stessi.
Di fronte a questi grandi temi ci siamo posti una semplice domanda: può il Sindacato assumere un ruolo attivo volto a favorire l’assunzione di decisioni che vadano verso il risparmio energetico e la salvaguardia dell’ambiente?
Pensiamo che la risposta debba senz’altro essere di segno positivo, dal momento che fino ad ora non siamo stati e non siamo sufficientemente incisivi. Siamo consapevoli della necessità ed ineludibilità di fare un deciso salto in avanti rispetto al nostro ruolo tradizionale sia per quanto riguarda i temi ambientali oltre che per quelli dell’ambito sociale. Bisogna evitare che tematiche di questa portata siano governate in modo quasi esclusivo (come purtroppo oggi sta accadendo) dai soggetti economici quali le imprese, la finanza e la politica, con la conseguenza di non poter esercitare quell’indispensabile ruolo di proposta, di realizzazione e di controllo sulla serietà delle politiche di sostenibilità umana ed ecologica.
Per dirla con Domenico Pesenti, nostro Segretario Generale, “fare sindacato oggi significa non solo essere portatore di diritti dei lavoratori all’interno di ogni singolo posto di lavoro, ma, attraverso la partecipazione essere sempre più soggetto promotore di interessi collettivi all’interno della società stessa nell’intento di creare una maggiore sostenibilità e una migliore vivibilità”.
Per queste ragioni andrebbero assunte iniziative in tempi rapidi quali ad esempio:

  • Avvio di un vasto programma di formazione/ informazione con l’obbiettivo di rendere consapevoli della posta in gioco i nostri soci ed i gruppi dirigenti ad ogni livello anche attivando sinergie con Adiconsum che su questi temi sta realizzando un ottimo lavoro (bisogna passare dalla sensibilità alla consapevolezza)
  • Avvio del dibattito al prossimo Congresso e conseguenti decisioni da assumere
  • Attivazione diffusa delle iniziative contrattuali di II° livello avendo a riferimento le norme sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e dello Sviluppo sostenibile recentemente entrate nei nostri contratti nazionali dei settori industriali dei materiali delle costruzioni (cemento; lapidei; laterizi e manufatti in cemento; legno-arredo;)
  • Realizzazione di un archivio nazionale dei contratti realizzati su tali temi
  • Attivazione di iniziative negli enti paritetici (es. formazione sull’efficienza energetica negli edifici, ecc.)
  • Contrattazione diffusa della mobilità sostenibile

Ci si dovrebbe inoltre attivare per realizzare il massimo risparmio energetico anche nelle nostre attività quotidiane: ad esempio piani di risparmio energetico per le sedi, utilizzo razionale e sobrio dei mezzi di trasporto, convocazione di riunioni degli organismi in termini sostenibili (convocare in luoghi raggiungibili dai mezzi pubblici ecc..), maggiore utilizzo delle tecnologie informatiche ( esempio teleconferenze ).
Inoltre, siccome il 30-40% dell’energia viene consumata nel settore dell’edilizia, serve attivarci con accordi territoriali con gli Enti locali per realizzare abitazioni che consumano per il riscaldamento la 20esima parte di quelle tradizionali. Già oggi questo è possibile ed i maggiori costi si possono ammortizzare nell’arco di 10 anni.
Questa è una grande sfida che ci attende nei prossimi anni ed il nostro ruolo, insieme a quello di tanti altri soggetti già impegnati in questi campi, potrebbero rivelarsi ancora fondamentali.
 

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