IL ‘RISCATTO’ DEL CEMENTO: OGGI IL SETTORE PUO’ DIVENTARE UN MODELLO PER TANTI ALTRI COMPARTI

IL ‘RISCATTO’ DEL CEMENTO: OGGI IL SETTORE PUO’ DIVENTARE UN MODELLO PER TANTI ALTRI COMPARTI

Il settore del cemento ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per tanti altri comparti su temi importanti come la sicurezza, il welfare, la sostenibilità, l’economia circolare, il benessere organizzativo, la contrattazione, la partecipazione, la formazione. È quanto è emerso nella due giorni della Consulta Filca del cemento, che si è tenuta presso la sede nazionale, a Roma, ed alla quale hanno partecipato il segretario generale Franco Turri, il segretario nazionale Salvatore Federico, la giuslavorista Cinzia Frascheri, e Fabio Del Carro, Claudio Sottile e Laura Moro.
Davanti ad una trentina tra dirigenti ed operatori provenienti da tutta Italia, ed in rappresentanza delle maggiori cementerie del Paese, sono stati affrontati argomenti importanti, come il benessere, la contrattazione, l’azione sindacale, l’ambiente, il welfare, la sicurezza sul lavoro, partendo dall’analisi del contratto rinnovato a maggio. “I temi trattati – ha spiegato Federico – sono nel dna della Cisl e della Filca, e negli ultimi anni hanno assunto un ruolo sempre più importante nelle discussioni intorno al lavoro ed alla centralità della persona. Anche le indicazioni dell’Ue e l’enciclica del Papa, ‘Laudato si’”, hanno contribuito a dare risalto a questi argomenti, che meritano grandissima attenzione da parte di tutti gli addetti ai lavori”.
Federico ha ricordato i tanti progetti in corso nel settore: “Tra le iniziative più significative – ha spiegato – c’è sicuramente il co-processing, vale a dire il recupero di materia ed energia dai rifiuti civili e industriali nell’industria del cemento. Si tratta di un’alternativa ottimale nella gestione integrata dei rifiuti, e rappresenta una soluzione sicura per la collettività, l’ambiente e l’industria, perché riduce la dipendenza dai combustibili fossili primari, consente di risparmiare risorse naturali non rinnovabili, contribuisce alla riduzione delle emissioni, recupera rifiuti in condizioni estremamente controllate. Molto interessante anche il progetto ‘Cleanker’,  Clean clinker production by calcium looping process, che ha come obiettivo la possibilità di ‘catturare’ l’anidride carbonica generata durante il ciclo produttivo del cemento, evitandone il rilascio in atmosfera. Insomma – ha sottolineato Federico – siamo fortemente impegnati per fare in modo che le difficoltà che il settore sta attraversando possano diventare opportunità , che il sindacato ha il dovere di cogliere al meglio grazie soprattutto alla partecipazione. Tocca a noi saperle sfruttare!”.
Nelle conclusioni Turri ha  ribadito l’impegno della categoria nel settore: “Siamo fortemente impegnati per dare ancora più centralità alla persona, ad esempio attraverso tutte le grandi opportunità che ci vengono offerte dal benessere organizzativo, con le quali siamo anche in grado di anticipare le normative previste dall’Ue. Molto importante è creare sinergie con le Università, le aziende e gli Enti bilaterali. Dalla collaborazione con un docente del dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, ad esempio, è nato il ‘Premio Filca-Cisl’, con riconoscimenti importanti per le tesi di laurea sul tema del riutilizzo e della riconversione delle cementerie italiane dismesse o in fase di dismissione. Un esperimento significativo e che ci ha permesso di entrare in contatto con il mondo accademico, con il quale sarebbe auspicabile collaborare in misura sempre maggiore. Insomma – ha concluso Turri – anche nel settore del cemento è indispensabile un cambio di paradigma che ci consenta di trasformarlo in una sorta di ‘cemento 4.0’, a tutto vantaggio dell’economia, delle aziende, dei lavoratori, della società”. 

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