A pochi giorni dalla decisione del Consiglio Superiore della Magistratura, che con voto unanime ha voluto Giuseppe Pignatone a Procuratore Capo presso il Tribunale di Roma, il Progetto San Francesco ha incontrato il Capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nel suo ufficio. Da qui, il lavoro dei magistrati di Reggio Calabria si svela nella propria eccezionale ricaduta sociale, come evidente nelle parole di Luciano Belmonte, il segretario generale della Filca Cisl della Calabria e tra i fondatori del Progetto San Francesco, “La Calabria migliore e perbene, ma anche tutte le persone semplici e pure di cuore, che hanno visto e apprezzato il lavoro di questa Procura oggi sono consapevoli che indietro non si torna: la ‘ndrangheta è un problema nazionale ed è il primo handicap sociale per lo sviluppo e per l’occupazione della nostra regione. Tocca ai calabresi proseguire nell’edificazione di una nuova cultura civile, ma è indispensabile l’aiuto di protagonisti esterni al vertice di uffici strategici della Repubblica”.
L’incontro ha il significato di un abbraccio e di un impegno al fianco della magistratura di prima linea da parte della Cisl e del Progetto San Francesco, poiché ricade in un momento eccezionale di crisi economica e di proposte di riforma. Il Progetto San Francesco, cresciuto nell’alleanza strategica tra nord e sud del Paese – fondato dalla Filca Cisl, dalla Fiba Cisl e dal Siulp con la Cisl -, in un percorso di proposte e impegni per la tutela e la difesa del mondo del lavoro e della cultura dai ricatti delle cosche, ha chiesto alla politica più impegni e coerenza, partendo dal sostegno strategico alle imprese e agli ammortizzatori sociali: il 35% dei capitali mafiosi confiscati vadano indirizzati nella formazione e nella rioccupazione dei lavoratori in difficoltà mentre le imprese perbene siano affiancate dalle istituzioni, impegnate nei protocolli di legalità, e dalla magistratura per la stesura delle white list, con il sostegno culturale e sociale del sindacato.
In occasione del ventesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio il Progetto San Francesco ha lanciato la Carta degli Impegni, 150 proposte, idee, strategie contro le mafie da consegnare simbolicamente al Capo dello Stato il prossimo 23 maggio, ricorrenza della strage in cui furono uccisi Falcone e Morvillo con i poliziotti della scorta. Abbiamo chiesto proprio a Giuseppe Pignatone di indicare il primo punto della lunga lista, a premessa di una visione più complessiva dell’impegno sociale della lotta alle mafie: “Ognuno sia protagonista del rinnovamento civile della società impegnando innanzi tutto se stesso, operando nel pieno valore della coscienza e del proprio ruolo di cittadino”.
Il magistrato palermitano che guiderà la Procura di Roma ha ricordato anche l’esempio civile di un altro siciliano, “l’opera di Don Pino Puglisi, indica come l’azione più importante contro le mafie è il proprio legittimo e costante impegno”. Alla fine dell’incontro, a tratti attraversato dalla commozione di tutti per l’alto valore del lavoro dei magistrati in una terra martoriata come la Calabria, il prossimo Procuratore Generale di Roma Giuseppe Pignatone ha confermato la sua presenza a maggio a Firenze nell’ambito della manifestazione “Terra Futura”, organizzata dalla Cisl e da tante altre importanti associazioni e istituzioni, quest’anno dedicata proprio al tema del lavoro.