Il Governo dichiara guerra ai cantieri abusivi

Il Governo dichiara guerra ai cantieri abusivi

Roma
INTENSIFICARE la lotta ai cantieri abusivi, dove si annidano i rischi maggiori per l’incolumità fisica dei lavoratori, attraverso una forte campagna di attività ispettive. L’annuncio è del sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi , intervenuto alla presentazione, nella sede Inail, della settimana europea della sicurezza sui luoghi di lavoro (18-22 ottobre), dedicata alle costruzioni. Nel 2003, secondo i dati Inail, sono stati 103.237 gli infortuni denunciati nel settore, di cui 293 mortali, contro i 105.748 dell’anno precedente, con un calo di 2.511 casi. Sacconi ha accennato all’iniziativa del Governo di assumere 6.850 persone, con la riforma dei servizi ispettivi, chiarendo anche che il Durc, documento unico di regolarità contributiva, “eviterà che i lavori pubblici e privati siano eseguiti da lavoratori in nero e da aziende irregolari. Ci avvarremo – ha sottolineato – dei comitati che abbiamo istituito in tutte le province (Cles), dove siedono parti sociali e istituzioni che, conoscendo il territorio, sono in grado di dirci dove colpire questo fenomeno di sommerso totale. Abbiamo inoltre chiesto una proroga di sei mesi al Parlamento – ha aggiunto Sacconi – per arrivare al Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e poter condividere il testo con Regioni e parti sociali”. Intanto, l’Inail nel 2003 ha ammesso al finanziamento agevolato 4.588 programmi di adeguamento agli standard di sicurezza delle piccole e medie imprese e di quelle del settore agricolo e artigianale con un contributo a carico dell’Inail pari a 74 milioni di euro e investimenti complessivi delle imprese pari a quasi 400 milioni. Rimangono da assegnare per i programmi di adeguamento 106 milioni di euro e per questi è stato emesso un bando che scade alla fine di luglio. “Il lavoro degli edili – ha sottolineato il segretario generale degli Edili Cisl, Domenico Pesenti – è ancora oggi, a distanza di anni dall’introduzione delle leggi 626 e 494, un settore ad alto rischio di infortunio, sia in Italia, che in Europa, così come resta elevato il ricorso al lavoro nero. E se le più recenti statistiche parlano di un lieve miglioramento sul versante degli infortuni mortali – ha notato Pesenti – è grazie alle due leggi citate e alle iniziative di contrasto avviate con l’azione sindacale di Rls e Rlst e degli enti paritetici del settore, primo fra tutti il Comitato Tecnico Paritetico per la Sicurezza (Ctp). Gli infortuni – ha precisato il responsabile nazionale della Filca Cisl – non sono un “prezzo” da pagare comunque. Per questo abbiamo proposto, tra le altre cose, una patente a punti per le imprese edili per stabilire una soglia minima di criteri per avviare l’attività, che tagli punti alle aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza, con la conseguente esclusione dagli appalti.

Fr. To.

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