“Il Durc, documento unico di regolarità contributiva, non può essere sostituito da un’autocertificazione”. L’importante precisazione arriva dal Ministero del Lavoro, che con la circolare numero 10742 del 16 gennaio scorso ha fatto chiarezza su questo importante strumento. “Nei giorni scorsi – riferiscono i segretari nazionali della Filca-Cisl Enzo Pelle e Franco Turri – dopo che alcune istituzioni avevano indicato la possibilità di sostituire il Durc con un’autocertificazione, le parti sociali nazionali avevano chiesto al Ministero del Lavoro di dichiarare inammissibile tale procedura. La risposta data dal Ministro – precisano – conferma la nostra posizione su due punti: prevede infatti la possibilità che sia la stessa istituzione, ente appaltante, committente, ecc., ad acquisire il Durc senza necessariamente chiederlo all’impresa ma direttamente ad Inps, Inail o Casse Edili. E poi esclude che il Durc possa essere sostituito da un’autocertificazione. Inoltre – concludono Pelle e Turri – valutiamo interessante esortare le stazioni appaltanti o i committenti, anche tramite accordi, ad acquisire direttamente i Durc dalle Casse Edili per la verifica della regolarità o della congruità di tutte le imprese impegnate nei lavori appaltati”.
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