FAI E FILCA, “AFFRONTARE IL DOMANI DA PROTAGONISTI”!

FAI E FILCA, “AFFRONTARE IL DOMANI DA PROTAGONISTI”!

IL 29 E 30 OTTOBRE L'ASSEMBLEA DEL SOCIO FAI/FILCA
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“Come dice Aristotele, il potere sta in mano a chi sa vedere prima di tutti il futuro. Ebbene, la Fai e la Filca hanno bruciato tutti sul tempo”. Raffaele Bonanni cita il “filosofo greco dell’immanenza” per esaltare il progetto di aggregazione messo in atto dai sindacati Cisl dell’agro-alimentare e delle costruzioni, che sul fronte della riorganizzazione della Confederazione hanno fatto da battistrada.
A Bellaria, nel corso dell’Assemblea del Socio Fai/Filca, davanti ad oltre 1.000 dirigenti delle due categorie, il leader della Cisl ribadisce che “bisogna ottimizzare le Cisl orizzontali e verticali per disporre meglio delle persone sul territorio, per fare più recapiti e per aumentare il cosiddetto front office. E la Fai e la Filca hanno proposto un progetto che non potrà non influenzare le altre categorie e la stessa Cisl”.

Bonanni ha sottolineato come la rappresentanza sociale del sindacato colmi il vuoto lasciato dalla rappresentanza politica: “Al sindacato vengono riconosciuti prestigio, reputazione, conoscenza, soprattutto con la crisi della rappresentanza politica, e per questo il cambiamento in atto ce lo dobbiamo intestare”.
“Per la Cisl è il momento del salto di qualità: nei processi di lavoro, nei campi come nei cantieri, la nostra sfida non è solo quella di aumentare il salario o chiedere la Cassa integrazione. Dobbiamo costruire una strategia, perché così facendo fortifichiamo le basi democratiche del Paese, che si salva solo se crescono la responsabilità e l’iniziativa dei singoli cittadini nelle loro associazioni. E noi siamo la più importante”.
Precedentemente il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti, aveva detto che “costruire una nuova federazione tra Fai e Filca vuol dire dare vita ad un potente strumento di cambiamento per un nuovo umanesimo del lavoro, e proporre un modello di sviluppo e di società basato sul valore della persona e del lavoro. Questa nuova, grande associazione sindacale –  ha proseguito il numero uno della Filca – rappresenterà oltre mezzo milione di associati, e saprà rafforzare il rapporto con il singolo socio e nello stesso tempo essere protagonista nelle multinazionali per globalizzare anche la tutela dei lavoratori. Diverrà un importante strumento di pace, di democrazia e di giustizia sociale, una grande associazione di volontariato con protagonismo dal basso e con regole uniformi su tutto il territorio nazionale”.
 LA RELAZIONE DI PESENTI:

Pesenti ha poi indicato i punti di contatto tra le due categorie: “La forza dell’idea sta nella sostanziale omogeneità culturale nel pensare e nel fare sindacato: la Fai e la Filca sono un sindacato Associazione, hanno federazioni pluricomposte, hanno messo in piedi ed esercitano esperienze fortissime e proficue legate alla bilateralità, prestano la massima attenzione alla tutela del singolo lavoratore ed alle politiche sindacali adatte alla multinazionalità, hanno ritagliato un ruolo fondamentale e di prima importanza all’azione formativa. Per la Cisl – ha concluso Pesenti – la costituzione di sole sei federazioni vorrà dire ridare forza al proprio progetto fondativo: una Confederazione di sindacati in grado di ridare ruolo alla categoria nelle politiche contrattuali del territorio e nelle politiche dei servizi e per offrire la massima tutela ai lavoratori”.
“Il nostro percorso – ha detto Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai, aprendo i lavori lunedì – vuol dire partecipare non per finta al rinascimento a cui ci chiama la Cisl, dando vita ad un sindacato più grande che abbia mezzi per dislocarsi al meglio sul territorio con sindacalisti organizzati in una pianificata rete e con logica di impresa, motivati e competenti per la tutela degli iscritti e di coloro che vogliamo associare”. Cianfoni ha disegnato l’identikit di questa nuova organizzazione sindacale che verrà:
“Costruire una Federazione unica tra Fai e Filca non significa solo sommare meccanicamente l’esistente, ma anche ‘ristrutturare’ reciproci comportamenti per vestirne di nuovi”.

“La Formazione – ha detto il numero uno della Fai – sarà l’architrave costituente del nuovo; e poi la partecipazione, per far sentire il socio protagonista. Il rafforzamento della presenza sul territorio, luogo in cui il protagonismo dei nostri dirigenti deve esprimere la capacità contrattuale in tutti i settori rappresentati dalle nostre Federazioni. Il nostro principio fondativo – ha aggiunto – sarà un intarsio in cui dare privilegio alle cose migliori delle due esperienze. Noi non abbiamo mai amato l’intonaco omologante, ma amiamo molto il mosaico che abbiamo adottato a simbolo della nostra fede confederale”.
Cianfoni ha concluso sottolineando come “il mandato che chiederemo al Congresso non sarà la delega in bianco ad un ‘Governo tecnico’ ma un percorso lungo il quale saranno chiare la prima tappa e quelle che nel tempo si succederanno, e ogni decisione dovrà vedere la partecipazione consapevole e dialettica di ogni livello organizzativo”.
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