Aumentano dello 0,4% su base mensile e del 2,1% su base annuale le retribuzioni lorde per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno nel complesso dell’industria e dei servizi. Il dato, diffuso dall‘Istat, si riferisce al primo trimestre 2012 ed è apparentemente in contrasto con l’allarme lanciato da Bankitalia nel fine settimana sull’impoverimento dei lavoratori dipendenti.
In realtà, il dato Istat, non tiene conto dell’incremento dei prezzi (mediamente superiore al 3%) che sta determinando una netta riduzione del potere d’acquisto di lavoratori dipendenti e pensionati ed il conseguente crollo dei consumi interni diminuiti, sempre nel primo trimestre 2012, del 2,4% su base annua e dell’1% sui tre mesi precedenti.
Questo mentre già nel 2011, come ha spiegato la Banca d’Italia, gli stipendi dei lavoratori dipendenti si erano ridotti (per la prima volta dal 1995) dell’1,3%. Ragion per cui, a fronte di un incremento dei prezzi al consumo, frutto soprattutto del rincaro dei prodotti energetici e dell’aumento delle imposte indirette nella media del 2011, le retribuzioni di fatto per unità di lavoro dipendente si sono drasticamente contratte.
Questo senza contare l’ulteriore incremento della pressione fiscale per l’anno in corso che, come come più volte sottolineato, pesa sui lavoratori dipendenti e sui pensionati in misura nettamente superiore rispetto ai lavoratori autonomi.
(DAL SITO WWW.CONQUISTEDELLAVORO.IT)