Autore di una monumentale Storia della Cisl di Venezia dal 1950 al 2000 (due volumi per un totale di oltre mille pagine) Giuseppe Vedovato ha dedicato gran parte della sua attività di storico del sindacato alla Filca, la Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini della Cisl. Da quella nazionale (con Da figli di un dio minore’ a protagonisti della partecipazione: storia della Filca, la federazione delle costruzioni e del legno della Cisl) a quella di strutture come la Filca di Alessandria e, da ultimo, quella di Venezia (Giuseppe Vedovato, La Filca-Cisl di Venezia 1950-2010: storia di un sindacato protagonista, Bertato, Villa del Conte, pagg. 182).
Il lavoro di Vedovato si basa, come sempre, sui materiali conservati negli archivi (sindacali e non), sugli articoli pubblicati dalla stampa locale e nazionale (con particolare riferimento al giornale della Cisl Conquiste del lavoro) e, soprattutto laddove non è possibile ricorrere a documentazione sufficiente, ad interviste a protagonisti delle vicende narrate. La storia della Filca di Venezia non si discosta da questo schema. Vedovato passa al setaccio, quasi vivisezionandola, tutta la documentazione esistente. La tratta come una volta i contadini trattavano il maiale; non ne spreca nemmeno una particella. E quando questa documentazione non esiste perché è andata dispersa e/o distrutta (come purtroppo sovente è avvenuto) e quando gli stessi protagonisti non sono più in vita, allora la narrazione diventa breve, talvolta incompleta e lacunosa.
Il racconto di Vedovato approfondisce la vita della Federazione e dei suoi rapporti con le altre organizzazioni (Fillea Cgil e Feneal Uil) e le controparti, pubbliche e private. Divisa in tre comprensori (Venezia-Chioggia, Mirano-Dolo e San Donà-Portogruaro) nel 1981 sulla base del progetto sindacale di decentramento organizzativo che puntava ad anticipare un irrealizzato decentramento istituzionale, la provincia di Venezia, dopo un primo accorpamento avvenuto nel 1983, ritrova la sua unità nel 2009. Molto spazio rivestono le vicende interne degli anni in cui la Cisl era divisa. Colpiscono, nella storia, alcuni momenti che hanno rappresentato una novità nella vita sindacale: l’istituzione di un fondo previdenziale integrativo regionale, l’utilizzazione di un camper per portare direttamente nei cantieri la formazione e l’informazione in materia di sicurezza, il rapporto con gli artigiani… La narrazione consente di ricostruire anche le vicende organizzative della Filca e della Confederazione che hanno sempre guardato a Venezia come una struttura importante da tenere sotto controllo.
Alla categoria degli edili è dedicato l’ultimo capitolo di una tesi di dottorato all’Università degli studi della Tuscia di Viterbo intitolata Comunicare il sindacato: i giornali sindacali italiani negli anni Cinquanta. Ne è autrice Ida Ricci che ha realizzato un lavoro rigoroso che si legge come un romanzo. Ida Ricci descrive, ricorrendo a numerose fonti (soprattutto archivistiche), la stampa di Cgil, Cisl e Uil e quella, appunto, delle Federazioni degli edili delle tre Confederazioni. Non sarebbe male se – eventualmente anche in altre Università —sul piano della ricerca si proseguisse, per i decenni successivi agli anni Cinquanta del secolo scorso, nel solco scavato dalla giovane ricercatrice. Non sorprenderebbe poi se la tesi fosse pubblicata, magari da una casa editrice come Ediesse o Edizioni Lavoro, per rendere disponibile il lavoro a quanti operano, all’interno delle organizzazioni sindacali, nel settore della comunicazione. Ne trarrebbero grandi benefici vedendo quanto fossero stati lungimiranti i padri fondatori, da Di Vittorio a Pastore, a Viglianesi. Si scopre, ad esempio, che l’idea del giornale quotidiano era nel dna del sindacato italiano. Nel frattempo chi volesse dare un’occhiata alla tesi (più di 230 cartelle fitte fitte) può rivolgersi alla biblioteca della Fondazione Pastore o a quella del Centro studi Cisl di Firenze.
Sempre a proposito di edili e di Filca in particolare, la più recente pubblicazione è il Bilancio sociale Filca Cisl2011. È la seconda volta che la Federazione presenta il suo bilancio sociale. Il testo (che può essere scaricato sul sito della Filca) è organizzato in tre sezioni: identità e valori, relazione sociale e relazione economica. Completa il libro un’appendice che contiene una cronologia della contrattazione nel settore delle costruzioni dal 1946 al 2010.