Maggiori possibilità di occupazione, salari medi superiori e contratti più stabili. Per i giovani sembrerebbe l’edilizia il settore in grado di offrire le migliori prospettive di lavoro, e questo nonostante l’intero comparto delle costruzioni sia in crisi profonda. Il dato, per certi versi sorprendente, è emerso dall’indagine “Giovani e costruzioni” realizzata dal Cresme per il Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento in edilizia, costituito dalle associazioni imprenditoriali e dai sindacati di categoria, tra i quali la Filca-Cisl).
L’analisi, presentata al Saie in occasione del convegno “I giovani e l’edilizia”, fa il punto sul lavoro giovanile in Italia e sottolinea come nelle costruzioni si concentrino circa il 12% di tutta l’occupazione compresa nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni (la media UE è dell’8%) e un quinto di tutte le imprese giovanili in Italia. Alla fine del 2011, secondo i dati delle Camere di Commercio, erano quasi 132mila le imprese giovanili attive nelle costruzioni, il 16% del totale del settore e oltre un quinto (il 21%) di tutte le imprese giovanili in Italia. Il tasso è pari al 12,8% per i servizi, all’8,2% per l’industria ed al 7,4% per l’agricoltura. L’indagine, inoltre, rileva come in edilizia siano meno diffusi i contratti a tempo determinato.
“I dati in termini assoluti sono condivisibili – spiega Enzo Pelle, segretario nazionale della Filca – ma non dimentichiamo che l’edilizia è un settore caratterizzato da altissima flessibilità e soprattutto, in molti casi, dal licenziamento a fine cantiere. Inoltre registriamo un forte schiacciamento delle qualifiche verso il basso, la diffusione delle cosiddette false partite Iva e l’estrema mobilità degli addetti, per cui difficilmente un operaio resterà per tutta la vita lavorativa alle dipendenze dello stesso datore. Fatte queste premesse, indispensabili, c’è da dire che l’edilizia, grazie soprattutto alla spinta del movimento sindacale ed al ruolo fondamentale della bilateralità, assicura un’adeguata formazione al lavoratore in entrata, con l’obbligo delle 16 Ore. I numeri sono di tutto rispetto: nel triennio 2009-2011 il Formedil ha formato, attraverso 32.813 corsi, oltre 385 mila allievi, il 20% degli occupati medi nel settore. Inoltre attraverso il portale Blen.it, istituito di recente, facilita l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro”.
“Un altro dato è indicativo: la crisi economica – prosegue Pelle – ha provocato tra i più giovani la perdita di quasi 50mila posti di lavoro in edilizia, il 27% dell’occupazione del 2008, ma le attività di costruzione specializzate hanno mostrato una buona tenuta. Il settore si sta infatti orientando sempre di più sull’attività di rinnovo e di riqualificazione, specialmente in chiave energetica. Aumentano le imprese specializzate che lavorano nel campo dello sviluppo delle energy technology, settore che ha subito meno l’impatto della crisi e ha registrato, anche per questo, una flessione molto meno marcata dell’occupazione”. Un segmento, quello della green economy, sul quale la Filca scommette da tempo, e che per i più giovani potrebbe davvero rappresentare una eccezionale opportunità anti-crisi.