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I cantieri continuano a fare vittime

I cantieri continuano a fare vittime

Genova
Dopo la morte dell’operaio protesta e presidio davanti alla Regione
“Sfruttamento, profitto, concorrenza sleale sui costi e l’uomo che non viene messo, come dovrebbe, in primo piano. Sembrano temi antichi, superati invece sono realtà quotidiane. Tante parole ma poi nessun fatto e così le tragedie si ripetono”. Attacca durissimo Salvatore Sorace, segretario generale regionale Filca Cisl, dopo l’ennesima morte in cantiere di un operaio:Adriano Bottazzoli, del bergamasco e dipendente appunto di una ditta lombarda, trasfertista a Genova. Il lavoratore è rimasto ucciso dopo un volo da dieci metri; precipitato da quella altezza forse per un malore, probabilmente privo degli agganci di sicurezza, mentre lavorava all’allestimento della piscina comunale di un quartiere periferico del capoluogo ligure. “Non è un lavoratore edile – tiene a sottolineare Sorace, spiegando come si trattasse di un dipendente di azienda che eseguiva lavori in subappalto – ma non fa alcuna differenza. Davanti alla morte poi – ha ribadito – non si possono certo fare distinzioni quando questa avviene sul lavoro”. Mentre la protesta a Genova, dopo l’avvenimento, è stata forte ed è stato anche installato un presidio davanti alla sede della Regione Liguria, Sorace lamenta come grandi mobilitazioni e riunioni si tengano a tragedia avvenuta. Mentre, “per prevenire questi eventi terribili – critica il segretario Filca Cisl Liguria – non si fa ciò che invece si dovrebbe”. “Non siamo riusciti a raggiungere accordi con il Comune – insiste – perché l’attuale legge, in attesa del Durc obbligatorio, prevede comunque che le stazioni appaltanti pubbliche o private che siano, debbano avere da Cassa Edile, Inps e Inail i documenti comprovanti gli avvenuti pagamenti. Ma questo non avviene neppure quando si tratta degli Enti Pubblici. Ci sono alti dirigenti, infatti, che interpretano a modo loro la legge”. “Poi – conclude il leader degli edili liguri – ci sono anche ispettori per i controlli della sicurezza, già formati e preparati da appositi corsi, che però non sono ancora operativi. E come conseguenza ecco che non vengono effettuate le verifiche indispensabili a salvare vite umane”.

Dino Frambati

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