“Va bene cambiare lo statuto dei lavoratori, ma le regole devono scriverle le parti sociali”. Raffaele Bonanni pone la sua condizione per rimettere mano alla legge 300/70. Anche di questo si parlerà il prossimo 20 maggio a Roma, in occasione del convegno organizzato dalla Cisl dedicato alla figura di Donat Cattin. A 40 anni dal suo varo, infatti, la confederazione di via Po intende avviare una riflessione sulle prospettive e sull’attualità dello statuto dei lavoratori.
“Il motivo è semplice: in una fase caratterizzata da un bipolarismo molto spinto, una parte politica non può permettersi il lusso di scavalcare le parti sociali, altrimenti – è l’avvertimento del numero uno di via Po – il rischio sarebbe quello di introdurre norme che poi l’opposizione, una volta andata al governo, si affretterebbe a cancellare”.
Ma come attori condannati a sostenere sempre le stesse parti in commedia, se il ministro del Lavoro accetta (“Ok, sono d’accordo”, ha detto il ministro interpellato dai giornalisti), la Cgil fa muro: “Credo che, con molta fermezza, possiamo dire che la Cgil si opporrà ad ogni forma di snaturamento dello Statuto dei lavoratori, fino allo sciopero generale”, ha tuonato nel suo intervento al Congresso Cgil, l’esponente della seconda mozione ed ex segretario generale della Funzione pubblica, Carlo Podda.
In seguito, Guglielmo Epifani ha corretto il tiro. “Se ci sarà un confronto che Sacconi aprirà sulle proposte del governo, – ha spiegato il leader di Corso d’Italia a margine dei lavori congressuali – noi andremo; ma andremo con le nostre obiezioni e le nostre proposte, che partono dal riconoscere lo Statuto dei lavoratori come una pietra miliare anche per il presente e per il futuro”. Epifani non ha parlato espressamente di sciopero generale, ma l’avvertimento è stato chiaro.
“Se nel corso del confronto dovessimo vedere che si ha la riduzione dei diritti dei lavoratori, invece di un allargamento, come accaduto nel caso dell’arbitrato – ha chiosato – noi risponderemmo anche con l’iniziativa e la lotta”. In realtà, nell’intervista al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro Bonanni parla di molto altro. Come, ad esempio, la riforma degli ammortizzatori sociali, la Fiat, e la partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Ma le polemiche fanno notizia, i contenuti sempre meno.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)