Ci sono voluti due giorni interi di trattativa, ma alla fine le ragioni delle Federazioni Sindacali sono state accolte. Il Gruppo Mauro Saviola sospende la procedura di mobilita per 250 dipendenti. L’azienda, fino ad oggi leader in Italia ed in Europa nella produzione del pannello in legno utilizzato per i mobili d’arredo, sta attraversando una preoccupante crisi con un debito accumulato negli anni pari a 400 milioni di euro a fronte di un fatturato di 550 milioni di euro.
IL VERBALE DI ACCORDO
“Un’azienda che tecnicamente – dichiara Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl – è in default tecnico. Ciò è dovuto ad una crisi del settore che ha colpito in maniera drastica i maggiori produttori italiani a fronte di una espansione specialmente delle aziende tedesche, che nella vicina Polonia hanno possibilita di produrre lo stesso prodotto ad un costo minore per il reperimento della materia prima e di qualità più alta utilizzando legno ‘vergine’. Paradossale il mercato che da una parte chiede una maggiore tutela nell’utilizzo delle materie prime ricorrendo al riciclo delle stesse, dall’altra viene proprio penalizzata un’azienda che del recupero e riciclo ha fondato la sua azione”.
“Certo, prosegue Acciai, non possono certo non essere imputate responsabilità anche alla direzione che ha sottovalutato una situazione che diveniva sempre più insostenibile unitamente ad una poca attenzione sul sistema organizzativa composta da tante società che fino ad oggi hanno operato come se fossero parte separata l’una dall’altra. Come Filca abbiamo evidenziato come in una ristrutturazione non sia più accettabile solamente intervenire riducendo i costi fissi, ma possono essere trovate soluzioni che mantengono intatte le occupazioni pur andando nella direzione di intervenire in un diverso sistema produttivo. Così è stato: sospensione della mobilità ed avvio a contratti di solidarietà o ricorsi a cassa integrazione con verifiche trimestrali a livello di unità produttiva e semestrale a livello nazionale. Inoltre, cosa importante, gli eredi (Mauro Saviola, fondatore, è mancato pochi anni fa) hanno ancora tutta la volontà di riportare l’azienda a ritornare competitiva nei mercati locali ed internazionali ed hanno già operato nella riorganizzazione delle varie società riportandole sotto un’unica holding e cercando nuovi finanziamenti per continuare la produzione”, ha concluso Acciai.
A livello nazionale è stato sottoscritto un accordo quadro sul quale le Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali avranno il protagonismo di definire le opzioni da attivare con una previsione di incontri trimestrali e semestrali a livello nazionale. Una lunga trattativa che alla fine ha trovato la migliore soluzione: salvaguardare posti di lavoro.