Con la firma presso il Mise, suggellata dall’esito del referendum tra i lavoratori, oggi prende il via ufficialmente il piano industriale Natuzzi ad “esuberi zero”.
Grande soddisfazione delle segreterie nazionali e territoriali di Feneal Filca Fillea e Filcams Fisascat Uitucs, che dichiarano “si tratta di un accordo importante che difende e rafforza uno dei poli industriali più significativi del Mezzogiorno, riportando al suo interno produzioni che nel tempo erano state esternalizzate e ponendosi come traino per una ripresa produttiva del territorio delle due regioni coinvolte, la Puglia e la Basilicata”.
L’accordo, sottoposto al voto dei lavoratori ieri, ha avuto l’86% di voti a favore, 1381 su 1618 votanti “assume le nostre richieste a partire da quella di non abbandonare nessun lavoratore” proseguono i sindacati “e realizzerà in 24 mesi un nuovo stabilimento legno-gomma che reinternalizzerà alcune produzioni, trasformando quelli che erano esuberi in posti di lavoro e futuro per centinaia di famiglie e proseguendo negli investimenti previsti già in precedenza -tra cui i 37 milioni cofinanziati da Invitalia – sul perimetro attuale degli stabilimenti del territorio, con il conseguente superamento dei contratti di solidarietà ed il ripristino per tutti i lavoratori del tempo pieno.”
Per i 500 lavoratori destinati al nuovo stabilimento “sono previsti gli ammortizzatori sociali da parte del Ministero del lavoro con programmi di formazione già contrattati con azienda e cofinanziati dalla regione Puglia e Basilicata” proseguono Feneal Filca Fillea e Filcams Fisascat Uiltucs “a questo si aggiungerà anche un supporto al reddito in aggiunta alla cassa integrazione per i periodi in cui i lavoratori non svolgeranno attività formativa.”
Reintrodotte poi tutte le parti che erano in deroga al contratto nazionale e le garanzie “che nel percorso di realizzazione del piano industriale saranno coinvolti i sindacati e le Rsu, con appuntamenti periodici e decisioni prese insieme.”
“Ora si tratta di continuare a vigilare sulla realizzazione del programma – continua la nota sindacale – e su questo abbiamo apprezzato l’impegno e la disponibilità del Mise a convocare periodicamente la cabina regia per verificarne l’attuazione. Avremo tutti quindi la possibilità di controllare passo passo lo sviluppo del piano ed i tempi della sua realizzazione.”
Sull’accordo è intervenuto il segretario generale della Filca di Bari, Antonio Delle Noci: “È un risultato importantissimo, sono state accolte tutte le nostre richieste a cominciare dall’internalizzazione di alcune lavorazioni; abbiamo, inoltre, ottenuto un’integrazione al reddito pari a 150 euro per quei lavoratori in Cassa integrazione a zero ore. È stata condivisa la necessità di procedere alla cosiddetta ‘formazione on the job’ cofinanziata dalla Regione Puglia oltre alla possibilità dei lavoratori di richiedere un contratto part-time con un integrazione di 70 euro al mese e l’incentivo di 70.000 euro per l’uscita volontaria più 1.500 euro per ogni figlio a carico e 3.000 per il coniuge (se anche questo è a carico). Il nostro impegno da ora sarà di vigilare sugli impegni presi dalla azienda, dalle Istituzioni e da noi stessi affinché non ci siano intoppi nel percorso di rilancio della Natuzzi. Il nostro più sentito riconoscimento va alle Rsu che hanno lavorato per la buona riuscita del referendum e per l’approvazione dell’accordo”.
Per Margherita Dell’Otto (Filca Basilicata) “si tratta di un piano per la salvaguardia dei posti di lavoro frutto di lavoro e sacrifici dei lavoratori, e di un grande impegno di sindacati e istituzioni. Il lavoro comincia solo ora, con la firma del verbale d’intesa, e potrà proseguire solo con la partecipazione attiva di tutti gli attori sociali coinvolti”.