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GIRO DI VITE SUL LAVORO NERO IN EDILIZIA, AL VIA CONTROLLI A TAPPETO IN 4 REGIONI DEL SUD

GIRO DI VITE SUL LAVORO NERO IN EDILIZIA, AL VIA CONTROLLI A TAPPETO IN 4 REGIONI DEL SUD

Via libera del Consiglio dei ministri al piano straordinario di vigilanza in agricoltura ed edilizia proposto dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per combattere la piaga del lavoro nero e del sommerso in quattro regioni del Sud (Calabria, Sicilia, Puglia e Campania). L’iniziativa è stata adottata dopo i fatti di Rosarno, che hanno messo in evidenza come l’utilizzo di manodopera irregolare da parte delle imprese abbia avuto forti ripercussioni anche sul piano sociale.
Sono circa 20mila le aziende sulle quali nel 2010 si concentrerà l’attività ispettiva del ministero: 10mila in agricoltura e altrettante nell’edilizia. Saranno invece 550 gli ispettori impegnati nel piano straordinario: 500 dalle quattro regioni monitorate e 50 provenienti da altre regioni. Per questi ultimi sono previste risorse aggiuntive pari a 1,9 milioni di euro per il trattamento di missione e le spese di viaggio, vitto e alloggio per una durata complessiva di 200 giornate. La task force sarà formata da personale del ministero del Lavoro, dell’Inps e carabinieri. Le ispezioni riguardano in particolare l’uso di manodopera anche stagionale, il fenomeno del caporalato e le truffe ai danni dell’Inps attraverso fittizi rapporti di lavoro, attività gestita prevalentemente dalle organizzazioni criminali. Obiettivo: verificare 10mila aziende agricole (2mila in Calabria, 2.500 in Campania, 3mila in Puglia e 2.500 in Sicilia) e altrettanti cantieri (1.346 in Calabria, 3.814 in Campania, 2.564 in Puglia e 2.276 in Sicilia). Nell’edilizia, le ispezioni riguarderanno sia gli appalti privati che quelli pubblici.
“La scelta dei settori – si legge nel piano approvato dal Cdm – è stata determinata dall’opportunità di intervenire in quegli ambiti (agricoltura ed edilizia) dove le problematiche evidenziate possono dar luogo a un forte impatto sociale e sul piano dell’ordine pubblico e dove sono più probabili i collegamenti delle realtà economiche con le organizzazioni criminose strutturate sullo stesso territorio”.
Sulla misura decisa dal Governo è intervenuto il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini: “La decisione del CdM, con il piano Sacconi, di combattere frontalmente il lavoro nero nelle quattro regioni del Sud maggiormente colpite da questo fenomeno, rappresenta un primo passo nella giusta direzione dopo lunghi periodi di stasi e di difficoltà nell’affrontare una questione così insidiosa. E’ necessario, ora – continua Santini – rafforzare questi primi provvedimenti positivi con un’azione che sappia allargarsi nel coinvolgimento attivo delle rappresentanze sociali e datoriali in ogni territorio e che mantenga una continuità dell’attività di ispezione e contrasto anche nei tempi lunghi necessari, coordinando tutte le risorse umane già disponibili ed ove necessario, potenziandole. Inoltre è di fondamentale importanza che il contrasto al Lavoro nero venga collegato alla ripresa di prospettive di sviluppo economico e produttivo dei territori, per le quali sollecitiamo il Governo al varo del Piano per il Sud atteso da molti mesi”.
Chiede interventi ancora più incisivi il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti: “Quanto deciso dal Consiglio dei ministri va bene – ha dichiarato –  ma riteniamo necessarie adottare anche altre misure. Per esempio sarebbe indispensabile rafforzare il Durc (documento unico di regolarità contributiva) con la congruità, e rafforzare ulteriormente la funzione degli enti bilaterali come strumento di emersione dal lavoro nero ma anche di tutela dell’occupazione nel mercato del lavoro: il riferimento – spiega Pesenti – è alla Borsa continua nazionale del lavoro, che avrebbe negli enti paritetici uno strumento eccezionale di applicazione. Si tratta di misure indispensabili per sconfiggere la piaga del caporalato”.
In edilizia le ispezioni riguarderanno sia gli appalti privati che quelli pubblici. Particolare attenzione sarà riposta sulla correttezza delle procedure di appalto e subappalto e sul rispetto della normativa antimafia. Per assicurare una maggiore trasparenza dell’azione ispettiva e tutelare il personale già in servizio presso gli uffici territoriali di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, si prevede la mobilità regionale: nell’attività di verifica, infatti, saranno coinvolti ispettori provenienti anche da province diverse da quelle di residenza. In particolare 500 saranno quelli in servizi presso le regioni impegnate nel piano straordinario e 50 quelli provenienti da altre regioni. Saranno coinvolti anche i locali commissariati della Polizia di Stato per le procedure di identificazione degli extracomunitari clandestini e per le operazioni di rimpatrio. Il piano prevede risorse aggiuntive per quasi 2 milioni di euro, che interesseranno il trattamento di missione e le spese di viaggio, vitto e alloggio per gli ispettori provenienti da fuori, per la durata di circa 200 giornale.
Il piano, inoltre, attribuisce un ruolo prioritario agli enti bilaterali e paritetici per la prevenzione e la promozione delle iniziative finalizzate al ripristino della legalità. In occasione della riunione del Cdm sono stati presentati i risultati dell’azione ispettiva nel 2009: a fronte di una diminuzione delle violazioni di carattere formale (-28% per la tenuta del libro unico del lavoro), sono fortemente aumentate le violazioni accertate in materia di lavoro nero (+44%), di appalti e somministrazione (+193%), di orario di lavoro (+118%), di rispetto dello Statuto dei lavoratori (+208%), di truffe nei confronti degli Istituti (+483%), di sicurezza sul lavoro (+53%).

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