GIORNATA LEGALITA’, FILCA UMBRIA RIPERCORRE L’ESPERIENZA DEL DURC NELLA REGIONE

GIORNATA LEGALITA’, FILCA UMBRIA RIPERCORRE L’ESPERIENZA DEL DURC NELLA REGIONE

Di seguito un intervento di Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl Umbria), in occasione della Giornata Nazionale della Legalità (23 maggio).  
Per la Filca-Cisl è fondamentale l’impegno costante nel contrastare tutte le forme di lavoro irregolare e di sfruttamento della manodopera, nella lotta alla corruzione e dalle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e nei lavori privati. Questo a partire dal rafforzamento del Durc attraverso la Congruità, la Patente a Punti, la limitazione del subappalto al primo livello nei lavori pubblici e privati, la stipula di protocolli di legalità, oltre ad un impegno sempre maggiore nella promozione della cultura della legalità e della resistenza ai poteri mafiosi. Nel giorno in cui si celebra la legalità ci corre l’obbligo di ricordare cosa, la nostra categoria con le altre organizzazioni sindacali, hanno fatto in questo breve frangente di storia della nostra regione, dalla fine del secolo scorso e all’inizio del nuovo millennio. Come non ricordare che fu proprio la nostra categoria in Umbria a porsi il problema di come restituire dignità legale al settore dell’edilizia. 
Ricordiamo che in Umbria, alla viglia della ricostruzione post terremoto del 1997, si registrava il triste primato del maggior numero di morti ed infortuni gravi nei cantieri. Si fece di necessità virtù, per far si che la ricostruzione non facesse più morti del terremoto. Con determinazione,  autorevolezza ed intelligenza le forze sindacali insieme alle associazioni datoriali, e la politica regionale non poterono che considerare l’dea della “regolarità  contributiva”, o per meglio dire dell’istituzione  di un documento che riassumesse la regolarità dell’impresa rispetto al versamento dei contributi Inail, Inps e Cassa Edile per ogni lavoratore assunto e presente nel cantiere, fu dirimente rispetto alla efficacia del controllo che si poté esercitare sulla regolarità e quindi di conseguenza, sulla legalità dell’impresa che si ritrovava ad aver acquisito l’appalto. Tutto ciò ha comportato, oltre che un lavoro svolto in piena legalità e regolarità anche, sul piano prettamente pratico, né una morte, né un infortunio grave in 10 anni di ricostruzione. Il cosiddetto Documento unico di regolarità contributiva (DURC), puntando su legalità e regolarità ha letteralmente salvato molte vite ed ha restituito dignità ai nostri lavoratori. Nel 2005 il Durc diventa legge dello Stato e su tutto il territorio nazionale è fatto obbligo di avere la regolarità contributiva. Nel 2009 il Durc è esteso a tutte le imprese in appalto che in sub appalto e anche fuori dall’ambito dell’edilizia. Oltre ad aver scritto un pezzo di storia del movimento sindacale si è data concretezza ad un principio quello della legalità. Nel 2008 con la legge regionale n. 8 si aggiunge al Durc la Congruità della manodopera che aggiunge ulteriore regolarità all’impresa ed una garanzia qualità per la stessa. Altre sfide ci attendono, la prima estendere la congruità nell’ambito del cratere della ricostruzione post sisma 2016, e sembra che siamo a buon punto. Occorre tenere alta la guardia per evitare l’elusione della legalità cioè quando siamo dentro la legge ma allo stesso tempo al limite, il dumping contrattuale è la nuova sfida che dobbiamo vincere. Sempre di più nei nostri cantieri si incontrano lavoratori che sono inquadrati con contratti che non c’entrano nulla con l’edilizia, mettendo in pericolo dal punto di vista della sicurezza gli stessi, senza formazione adeguata per l’universo cantiere si rischia grosso, spesso la vita. 
Legalità fa rima anche con regolarità, quando determinate cose, si affrontano e si fanno in conformità a dei riferimenti, espressamente fissati, del funzionamento e del comportamento. Chi fa il nostro lavoro sa che regolarità e legalità hanno significato diverso ma omogeneo, hanno elementi affini. In determinati ambiti di azione abbiamo lavorato per dare al mondo del lavoro regolarità puntando alla legalità.  Testimonianza ed esempio di chi ha l’autorevolezza e l’intelligenza di praticarle, avranno sempre risultati positivi sia sul fronte della regolarità ma soprattutto nell’ambito della legalità. Importante attivare collaborazioni con agenzie formative per la sensibilizzazione nuove generazioni dando ai ragazzi il contenuto dell’educazione non solo a parole, ma con coerenza ed impegno, facendo giungere loro la bellezza e la necessità dei valori di giustizia, di rispetto, di pace, democrazia e libertà. Solo dall’educazione alla responsabilità sociale e alla legalità possono nascere le forme più concrete ed efficaci di contrasto alla corruzione, alla violenza che permea e finisce con il compromettere la vita quotidiana di tanti, con forme diverse. Il tutto nasce anche dall’assenza di senso di responsabilità sociale, dal deficit di consapevolezza che siamo tutti coautori della situazione in cui viviamo e che atti e comportamenti scorretti, illegittimi, violativi di diritti, di ciascuno di noi, si ripercuotono inesorabilmente sugli altri, sulla società nel suo complesso, e tornano come boomerang, ai loro autori.
Come dichiarò nel 2010 il giudice Antonino Caponnetto agli studenti di una scuola, “non dovrete avere mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi!”
Dedicato al nostro amico e collaboratore Marco

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