Si fa incandescente la situazione nello stabilimento della Gibus Spa di Casalguidi, località del comune di Serravalle Pistoiese, dopo la decisione dell’azienda di chiudere il sito in cui lavorano una quarantina di persone. Dopo i due scioperi dei giorni scorsi, ieri l’azienda, che produce tende da sole, ha diffuso un comunicato nel quale ha denunciato le organizzazioni sindacali di non essersi limitate ad una mobilitazione ‘legittima’, ma di aver impedito il blocco delle merci “con iniziative che hanno fisicamente impedito l’uscita dei camion dallo stabilimento”. Per la Gibus si è trattato di una ”forma di violenza inaccettabile”, e ha annunciato che “nella giornata odierna sarà fatta uscire dallo stabilimento la merce di cui è urgente la consegna”, sottolineando che “ulteriori attività di forme di ostruzionismo e di impedimento non saranno tollerate” e che “i responsabili di tali comportamenti saranno denunciati all’autorità e citati in giudizio in quanto responsabili di tutti i danni che l’azienda dovesse subire”. Parole pesantissime, alle quali ha risposto Daniele Vaccaro, della Filca-Cisl di Prato Pistoia, in una nota redatta insieme a Feneal e Fillea: “Il comunicato aziendale rappresenta l’ennesima forzatura che inasprisce il clima già pesante. Tutte le forme di lotta messe in campo dai dipendenti – è scritto nella nota – sono in linea con le normative vigenti in materia di sciopero e di assemblea. I dipendenti, le organizzazioni sindacali e le Rsa non hanno in alcun modo impedito fisicamente l’uscita dei camion dallo stabilimento, visto che non si è presentato nessuno presso lo stabilimento chiedendo di entrare per svolgere tali operazioni. L’azienda ha fatto giungere dallo stabilimento di Padova alcuni camionisti per sostituire i lavoratori di Pistoia in stato di agitazione, ma poi ha preferito non procedere alla sostituzione. Tutte le persone autorizzate all’ingresso nello stabilimento non sono mai state ostacolate da nessuno dei partecipanti alle iniziative di lotta”.
“Insieme alle Rsa Adriano Lilliu e Federico Nincheri – ha aggiunto Vaccaro – stiamo seguendo passo dopo passo questa difficile e drammatica vicenda. Ricordo che l’azienda ci ha comunicato la riorganizzazione aziendale, indicando come unica soluzione la chiusura dello stabilimento di Serravalle Pistoiese, per concentrare la produzione a Padova, nei due stabilimenti nei quali è collocata la sede centrale della società. Ma non si può chiedere ai lavoratori di trasferirsi da un giorno all’altro a 250 chilometri di distanza!”. I sindacati, inoltre, hanno ricordato all’azienda che “l’esercizio delle libertà sindacali e la possibilità di esercitare il diritto allo sciopero sono previsti dall’art. 40 della Costituzione della Repubblica Italiana”, e che si sta valutando l’esistenza dei presupposti per iniziative legali per condotta antisindacale, come previsto dallo Statuto dei lavoratori. “Tutto questo – ha aggiunto Vaccaro – mentre ad una settimana dall’incontro con la dirigenza aziendale, e nonostante l’azienda abbia comunicato la volontà di avviare un tavolo, non c’è stata alcuna convocazione da parte dell’impresa. Un atteggiamento di chiusura che preclude qualsiasi possibilità di un confronto”. La questione Gibus sarà affrontata oggi in Regione, con l’unità di crisi convocata alle 9:30. La Gibus Spa è nata nel 2012 dalla fusione di quattro aziende, tra cui la pistoiese Viropa. A detta dei sindacati la decisione di chiudere Casalguidi non sarebbe dettata dalla crisi in atto (nel fatturato di quest’anno si stanno eguagliando i risultati del 2012, con una decisa crescita rispetto al 2014), ma solo la volontà di tagliare i costi.