Oltre 1.000 lavoratori edili hanno partecipato questa mattina allo sciopero di 8 ore indetto dai sindacati provinciali Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil. I manifestanti hanno prima bloccato il casello autostradale di Genova Ovest e l’entrata alla sopraelevata genovese, per poi dare vita ad un corteo che si ìè snodato per le vie della città, raggiungendo il Palazzo comunale. Nel corteo c’erano anche mezzi pesanti provenienti dai cantieri del nodo ferroviario e dal terzo valico, due delle grandi opere infrastrutturali che stentano a decollare. Il sindaco Marco Doria ha accolto una delegazione nel cortile di Palazzo Tursi, che ha provveduto a consegnargli un documento di protesta e di proposta (clicca per leggerlo).
“In particolare – spiega Paola Bavoso, segretario generale della Filca-Cisl genovese – abbiamo chiesto al sindaco di assumere una posizione chiara in merito a Gronda, Nodo San Benigno e Terzo valico, una cabina di regia sul flusso della manodopera impiegata sul territorio con particolare riguardo all’occupazione locale; l’apertura immediata dei cantieri già finanziati; una “conferenza delle opere” per i processi produttivi delle opere infrastrutturali. Il sindaco – ha aggiunto Bavoso – si è detto favorevole al tavolo di confronto sui flussi di manodopera impiegata nelle lavorazioni edili, con particolare riguardo all’occupazione locale, alla regolarità ed alla legalità nella gestione degli appalti pubblici e privati ead un tavolo specifico sulle grandi opere infrastrutturali, con particolare riferimento ai processi produttivo-occupazionali ed economici”.