“UNA SVOLTA storica, in quanto nel settore pubblico la legge garantisce già la regolarità contributiva e retributiva. Questa, che riguarda il settore privato, dà una svolta completa, seguendo la 494 della direttiva cantieri. Del resto l’80 per cento del lavoro nero si annida proprio nel privato”. Così, Salvatore Sorace , segretario ligure Filca Cisl, sintetizza il contenuto del suo intervento in una grande riunione sull’estensione del Durc , il documento di regolarità contributiva, ai lavori edili privati, che ha riunito presso la Scuola edile di Genova imprenditori, sindacalisti, tecnici e politici degli Enti pubblici, tutti concordi sulla necessità che la normativa trovi piena ed incondizionata applicazione. “Abbiamo indetto il convegno – prosegue Sorace – per sensibilizzare tutti ed iniziare un percorso comune che abbia il fine di traguardare la positiva funzione del Durc . Già attualmente occorre rilevare che siamo riusciti a metterci in rete con il Comune. Grazie alla telematica, con una “password”, possiamo conoscere le varie attività edili in corso; quando sono iniziate e la situazione dell’utilizzo suolo”. Ma se va tutto bene in tre province liguri per la quarta, La Spezia, permane qualche problema, sul quale Sorace non rinuncia ad una battuta polemica: “Abbiamo risolto con le altre l’integrativo provinciale; a La Spezia troviamo qualche ottusità da parte dell’Ance, forse causata da personalismi e proprio per quanto riguarda i controlli sull’eventuale lavoro nero”. “Che – conferma Sorace – permane una piaga sociale, nonostante qualche passo avanti per contrastarlo sia stato fatto “. Ma i numeri dimostrano come sia ancora forte. Gli occupati del settore, in Liguria sono 46 mila: 20 mila circa autonomi e 26 mila dipendenti; ma di questi ultimi solo poco più di 21 mila risulta alla Cassa edile. E, nell’ultimo anno, sono stati scoperti 4.500 lavoratori in questa situazione. Al convegno ha partecipato Pino Virgilio , segretario generale aggiunto della Cisl “Il numero di piccole imprese nel nostro Paese è abnorme rispetto agli altri – ha detto – e dimostra come queste vengano usate spesso per evadere i contributi. E a ciò si aggiunga in molti casi anche la mancata dichiarazione di ore effettuate”.
Dino Frambati