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Genova, campagna d’informazione contro lavoro nero e irregolarità in edilizia

Genova, campagna d’informazione contro lavoro nero e irregolarità in edilizia

Genova

Costituisce un’iniziativa pilota e prima in Italia, la campagna lanciata dalla Cassa Edile di Genova sull’informazione contro lavoro nero ed irregolarità nell’edilizia, tanto nel settore pubblico, quanto nel privato. Con un invito pressante a cittadini, amministratori di condomini e tutti coloro che avviano lavori edili, a seguire la legge. Quanto sopra è stato presentato in un grande convegno ed ha avuto il via da alcuni giorni con spot televisivi, manifesti e volantini “porta a porta”; un’iniziativa voluta e realizzata con il consenso delle parti sociali: dai sindacati in primo luogo, che hanno voluto eleggere Genova città simbolo per il rispetto delle norme in edilizia, dopo il triste avvenimento del Museo del Mare , una cui ala è crollata causando la morte di un muratore, nell’autunno scorso. Ma anche da imprenditori, quali Paolo De Rege , presidente della Cassa Edile, che ha spiegato in che modo, seguendo le indicazioni della campagna per la regolarità dei cantieri, ci sarà poco spazio per chi non intende pagare i contributi o disattendere le norme sulla sicurezza del lavoro. E con convinta adesione degli enti locali. Salvatore Sorace , segretario generale regionale in Liguria di Filca-Cisl e vicepresidente della Cassa Edile, ha rivestito un ruolo fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa: “L’Istat segnala – ha detto nel suo intervento al convegno di presentazione – che nel nostro settore il lavoro regolare è diminuito di circa 10 punti, mentre quello irregolare è passato dal 28 al 38 per cento, a cui dobbiamo aggiungere la preoccupante fuga, negli ultimi 25 anni, da forme subordinate al lavoro indipendente ed autonomo”. Fenomeno, secondo il responsabile degli edili liguri, che ha creato forme di lavoro, come quello coordinato e continuativo, leasing , forniture di posa in opera; tutte funzioni svolte all’esterno dell’azienda. “Solo Italia ed Inghilterra – ha proseguito Sorace – hanno questo enorme numero di lavoratori indipendenti, mentre Germania, Francia ed Olanda, raggiungono invece appena il 10 per cento. Da noi su 600 mila imprese, 400 mila sono individuali. Fuga dal lavoro subordinato per la diversa incidenza di oneri sociali: 56,77 per cento per il datore di lavoro di industria edile; poco meno del 23 invece per quanto riguarda l’artigiano”.

Dino Frambati

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