GELA, FILCA-CISL: “SUBITO IL PIANO REGOLATORE”

GELA, FILCA-CISL: “SUBITO IL PIANO REGOLATORE”

Di seguito una nota di Francesco Iudici e Nunzio Mangione, rispettivamente segretario generale della Filca-Cisl Agrigento Caltanissetta Enna e responsabile zonale della Cisl di Gela.
 
La città non può subire ulteriori rallentamenti: il Piano Regolatore Generale è la costruzione di un nuovo modello di sviluppo urbano, la pianificazione territoriale di un Comune traslato in avanti. Non interessano le polemiche di sorta. Quel che incide è accelerare una pratica che si trascina stancamente da anni. Anzi, da tantissimi anni con il dispendio di ingenti risorse economiche che hanno prodotto solo rinvii nel tempo. Non è possibile continuare a dilapidare altre somme essendo il Prg ad un passo dalla svolta. La definizione del “Piano dei Piani” è un’occasione imperdibile per un territorio e la sua idea del domani: si deve chiudere in fretta la partita senza perdere altro tempo perché potrebbe rivelarsi pernicioso per il destino di questa terra di Sicilia. Il Piano Regolatore Generale proietta il futuro della città perché ridisegna e ripensa il suo sviluppo armonico nel tempo. Pensare al Prg come lo strumento che si limita a dettare e individuare le aree dove potere cementificare è assolutamente riduttivo. Certo, anche l’edilizia sarà parte attiva del processo di cambiamento del territorio. La sua evoluzione non è più storicamente legata all’utilizzo di ferro e cemento, ma si determinerà uno sviluppo diverso e diversificato anche per l’impiego di materiali di qualità.  Il percorso dello strumento urbanistico, ovviamente, non è limitato soltanto a rilanciare un settore in coma irreversibile dal 2008 per la perdita di decina di migliaia di posti di lavoro e la cancellazione di altrettante aziende costrette a chiudere bottega. Il Piano Regolatore è qualcosa di più articolato perché immagina la vita di tutti i cittadini, di tutta la comunità amministrata inserendo nel proprio calderone di grafici e numeri tutti gli aspetti della società che sarà traghettata in un futuro piuttosto imminente. Non c’è alcuna interrogazione allo strumento urbanistico, ma il rinnovamento del tessuto sociale determinerà, ad esempio, nuovi fabbisogni nei servizi per l’utenza (realizzazione di nuove arterie stradali, fognature, scuole, servizi sociali, sportivi, culturali ecc.), ma anche per le aziende perché la città pensando alla sua economia dovrà tenere in equilibrio le sue diverse vocazioni: dall’industria al commercio, dalla pesca all’agricoltura.
                                

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