Di seguito una nota de Segretario Generale Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Francesco Iudici, e del Responsabile Zonale Cisl Gela, Nunzio Mangione.
“C’è il rischio che il deserto industriale avanzi se il colosso petrolifero dovesse abbandonare questo Territorio. Gela non può sopportare questa ulteriore mortificazione, questo ulteriore colpo letale alla propria economia. Eni deve investire i 700 milioni di euro precedentemente programmati affinché l’attività produttiva rimanga in piedi evitando un ulteriore offesa al comprensorio che ha legato il suo destino alla holding del petrolio. La tensione rimane alta. I lavoratori e la città difendono un diritto inalienabile: il diritto al futuro, il diritto al lavoro.
La città e i lavoratori chiedono che non venga calpestata la dignità del territorio e delle persone che si sono stretti alla fabbrica anche nei momenti più difficili ricevendo probabilmente meno rispetto ai sacrifici sopportati. Questo territorio è attraversato da una crisi difficile e complicata, la scelta aziendale di Eni comprometterebbe una vasta area di Sicilia che non riesce a stare in piedi, trasformandosi in un comprensorio virtuale, lontano mille miglia dall’essere una zona normale. Se Eni non farà un passo indietro rispetto alle comunicazioni diramate, le azioni di protesta si intensificheranno, così come i presidi e saranno proclamati scioperi e manifestazioni che coinvolgeranno la città ed il suo hinterland.”