Gli investimenti? Solo socialmente responsabili. È una svolta etica molto importante quella decisa dal Consiglio di Amministrazione di Arco, il Fondo Pensione Complementare costituito dalla Filca-Cisl e rivolto ai lavoratori di numerosi settori (legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi/forestali, laterizi e manufatti in cemento e lapidei). Il CdA ha approvato le linee guide con le quali si stabilisce che Arco sottoporrà il portafoglio azionario ed obbligazionario ad una analisi periodica, per verificare che le società investite, direttamente o tramite partecipate, non siano nella ‘black list’. Le società da evitare sono quelle coinvolte nella produzione di bombe cluster o di loro componenti, nella produzione di mine antiuomo, di armi nucleari, di tabacco, o che si siano rese responsabili di violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti umani e convenzioni Ilo, o che abbiano violato la Convenzione internazionale sulla biodiversità. Inoltre verranno segnalati tutti gli emittenti che sono stati accusati di aver provocato gravi danni a ecosistemi, habitat naturali e specie animali e vegetali in aree protette.
“Siamo davvero orgogliosi di questa scelta – dichiara il vicepresidente del Fondo, Piero Baroni, rappresentante della Filca-Cisl nazionale – che ci rende un soggetto virtuoso nel campo della responsabilità sociale e conferma il nostro ruolo di investitori istituzionali molto attenti e sensibili sul fronte delle tematiche sociali, ambientali e di governance”. Il Fondo Arco nel 2013 ha ottenuto risultati di tutto rispetto (dal +2,60% del comparto garantito al +9,86% del comparto bilanciato dinamico), e gestisce un portafoglio superiore ai 416milioni di euro. I lavoratori iscritti sono oltre 34mila iscritti distribuiti in più di 3mila aziende su tutto il territorio nazionale.
