Sono stati comunicati nei giorni scorsi i risultati della gestione finanziaria a fine 2012 dei Fondi Pensione costituiti nell’ambito della Filca-Cisl nazionale (Arco, Concreto e Prevedi). Le percentuali di rendimento sono al netto delle imposte e delle commissioni.
Questi i dati, suddivisi per singolo Fondo:
Fondo Pensione ARCO
Comparto Garantito | + 3,74% | Patrimonio in gestione Euro | 44.404.690,53 | |
Comparto Bilanciato Prudente | + 9,22% | Patrimonio in gestione Euro | 349.453.326,88 | |
Comparto Bilanciato Dinamico | + 12,56% | Patrimonio in gestione Euro | 22.463.115,36 |
Fondo Pensione CONCRETO
Comparto Garantito | + 3,77% | Patrimonio in gestione Euro | 8.397.595,31 | |
Comparto Bilanciato | + 9,83% | Patrimonio in gestione Euro | 115.171.280,83 |
Fondo Pensione PREVEDI
Comparto Sicurezza + 3,55%
Comparto Bilanciato + 9,11%
Il Patrimonio in gestione, complessivo per i due comparti, ammonta a circa 400 milioni di euro. “I risultati finanziari del 2012 possono considerarsi ottimi – commenta Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca-Cisl – e rappresentano un’ulteriore testimonianza della buona gestione dei nostri Fondi, che sono in grado di raggiungere questi risultati con un profilo di rischio contenuto e con costi molto inferiori rispetto a Fondi Aperti e PIP. Inoltre i rendimenti nei comparti “Garantito” e “Sicurezza” sono stati ancora una volta superiori ai rendimenti del TFR in azienda”.
Come altri Fondi negoziali dei vari comparti industriali, anche quelli dei tre fondi di riferimento continuano, purtroppo, a perdere adesioni. Il dato negativo tra nuove iscrizioni e uscite è dato soprattutto dalla situazione di crisi che colpisce tutti i settori e tantissime aziende e, in parte, dai pensionamenti degli iscritti più anziani.
31/12/2012 31/12/2011 Differenza
Fondo Pensione ARCO 35.568 37.211 – 1.643
Fondo Pensione CONCRETO 7.175 7.395 – 220
Fondo Pensione PREVEDI 44.420 47.764 – 3.344
Arco: Gli iscritti sono in costante diminuzione dal 2008. I settori produttivi cui Arco si riferisce hanno un bacino di oltre 250.000 addetti, ma si tratta di comparti composti da piccole e medie imprese, come certificano i dati in possesso del Fondo riferiti al numero di aziende che hanno alle dipendenze lavoratori iscritti alla previdenza complementare. L’andamento evidenzia una ulteriore frammentazione, anche se denota una certa vivacità delle iscrizioni soprattutto nelle piccole imprese. Le perdite sono dovute essenzialmente alle situazioni di crisi e anche, in misura minore, ai pensionamenti degli iscritti con maggiore anzianità.
Concreto: gli iscritti rappresentano oltre l’80% della platea degli addetti. Purtroppo, a causa della crisi strutturale che sta attraversando il settore, gli iscritti stanno progressivamente diminuendo. È molto probabile che le ristrutturazioni in atto producano, nel tempo, una riduzione notevole delle dimensioni, peraltro già contenute, del Fondo. Durante un confronto tra il Fondo e le Parti Istitutive si è certificato che l’attività amministrativa del Fondo si potrà mantenere in equilibrio se il numero di iscritti non scenderà al di sotto delle 5.000 unità. Diversamente, sarà necessario il conferimento della gestione complessiva a un altro Fondo negoziale.
Prevedi: L’andamento degli iscritti costituisce una sorta di cartina tornasole riferita alle dinamiche settoriali. L’altissima mobilità degli addetti, unita al perdurare della grave crisi settoriale, si ripercuote sul saldo fortemente negativo delle iscrizioni. Il Fondo, attraverso un programma straordinario di promozione, ha intenzione di rivolgersi alla platea più stabile di potenziali aderenti, costituita soprattutto dagli addetti che percepiscono continuativamente l’Anzianità Professionale Edile (APE).