Ci sono voluti quasi due anni e mezzo, ma i 1.500 addetti del settore lapideo della provincia di Foggia hanno finalmente un contratto. L’intesa raggiunta tra la sezione lapidei della Confindustria provinciale e i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil prevede, tra premio di risultato e indennità sostitutiva di mensa, aumenti medi di circa 500 euro all’anno.
VISUALIZZA IL TESTO
“L’accordo – spiega Urbano Falcone, segretario generale della Filca foggiana – non si concentra solo sugli aspetti salariali ma vuole essere un utile contributo al rafforzamento e alla crescita del settore. Innovazione, sviluppo tecnologico, crescita dimensionale, qualificazione professionale e sicurezza sono aspetti che abbiamo affrontato per far crescere il comparto e difendere l’occupazione e il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori. Tutto ciò, in un quadro in cui questo settore industriale si può rafforzare e con un occhio attento alla sostenibilità ambientale”.
Nel contratto sono inclusi anche due avvisi comuni: il primo riguarda la promozione di iniziative presso la Regione Puglia al fine di favorire lo sviluppo e l’occupazione nel settore, interessando gli organi di Governo per la costituzione di un tavolo permanente che coinvolga gli Enti e gli uffici e finalizzato allo snellimento delle procedure di autorizzazione dell’attività industriale. Il secondo, invece, è sul tema della sicurezza ed efficienza dei soccorsi in caso di infortuni, e coinvolge le amministrazioni locali e provinciali per la realizzazione di una adeguata e mirata segnaletica stradale. Obiettivo del documento è di ridurre al minimo le conseguenze della lunga sequela di infortuni nelle cave e nelle segherie della pietra dell’area, che ha Apricena come centro ed è estesa per oltre 50mila metri quadrati. Nei mesi scorsi, proprio per sollecitare il rinnovo del contratto, vista anche la totale indisponibilità delle controparti datoriale ad avviare un tavolo di confronto, c’erano state numerose mobilitazioni organizzate dai sindacati, con l’adesione pressoché totale dei lavoratori.
Il settore sembra non aver risentito della profonda crisi economica, anzi. Negli ultimi tempi si registra una forte crescita in termini di produttività e di export, e da una semplice valutazione di mercato del prodotto di pietra, si evince un volume d’affari mensile che si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Il cuore del distretto provinciale ha segnato cifre da record soprattutto per quel che riguarda l’export, in aumento del 40% per cento. La produttività, infine, è cresciuta del 26%. Numeri che avrebbero meritato, sul fronte datoriale, più attenzione e celerità nel rinnovare il contratto.