Grande partecipazione, in provincia di Foggia, allo sciopero dei lavoratori del settore lapideo, proclamato dai sindacati di categoria. Quasi tutti i 1.500 addetti del settore hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto provinciale lapidei. Lo sciopero, programmato nella fascia oraria dalle 13 alle 16, ha bloccato l’attività in parecchie aziende. In centinaia, inoltre, hanno partecipato al presidio di Apricena, città in cui si è svolta un’assemblea generale pubblica, nel corso della quale è stato confermato lo stato di agitazione, ed è stato annunciato, a partire da domani, lo sciopero generale del settore dalle ore 10 alle 11 e dalle 14 alle 15 ogni giorno, fino a risoluzione della vertenza. Al presidio hanno partecipato anche diversi politici e amministratori locali.
“Questo territorio è letteralmente in ginocchio a causa della crisi – ha dichiarato il segretario nazionale Salvatore Federico nel corso dell’assemblea – e le continue azioni della criminalità non fanno che peggiorare la situazione. La Filca e la Cisl sono vicine alla popolazione di questo territorio, e ci auguriamo davvero che da parte degli imprenditori ci sia un po’ di buon senso. Confrontarsi su un contratto collettivo provinciale di lavoro – spiega Federico – non vuol dire solo accettare un riconoscimento retributivo, ma è un’occasione irripetibile per costruire relazioni che vanno a vantaggio non solo degli addetti del settore, ma di tutta la comunità, dell’intero territorio. Inoltre vorrei ringraziare l’amministrazione di Apricena per il sostegno alla nostra mobilitazione, ma avrei preferito che invece del cerchiobottismo avesse sottolineato la differenza tra gli imprenditori e i lavoratori: questi ultimi chiedono sicurezza, un ambiente di lavoro sano e positivo, sicurezza, che poi sono i cardini della nostra piattaforma”, ha concluso il segretario nazionale della Filca.
Di seguito il Documento finale approvato nel corso dell’Assemblea generale dei lavoratori lapidei:
I lavoratori del settore lapideo della Provincia di Foggia riuniti in assemblea generale in data odierna ad Apricena presso Casa Matteo Salvatore alla presenza delle segreterie Nazionali, Regionali e Provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, plaudono la totale adesione allo sciopero indetto per rivendicare il rinnovo del Contratto Provinciale lapidei scaduto il 30 giugno 2017.
Le Organizzazioni sindacali, unitamente all’assemblea dei lavoratori, ritengono incomprensibile e inopportuno il recesso e la disdetta comunicata dalla sezione Lapidei di Confindustria Foggia a danno delle relazioni industriali, da sempre fulcro dello sviluppo del settore, dell’aspetto sociale ed economico e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’azione unilaterale della sezione marmi di Capitanata rappresenta un duro attacco al rispetto del Contratto Nazionale e alla legalità e regolarità del settore negando quanto contrattato in passato. Inoltre non si condividono le motivazioni del recesso e disdetta del contratto provinciale che come quella che sostiene la crisi del settore. Infatti, non ci spieghiamo come mai le aziende chiedano sistematicamente ai lavoratori di effettuare straordinari, cosa stranissima e che vale come una contraddizione di fatto, da alcuni dati statistici risultano i successi dell’imprenditoria lapidea, che non spiegano la ritrosia al rinnovo contrattuale provinciale e la chiusura alle istanze sollevate dai lavoratori.
Negli ultimi tempi l’industria estrattiva in Puglia, con particolare riferimento alle vendite di prodotti delle miniere e delle cave, ha registrato un incremento delle esportazioni pari al 9,8% e certo non può essere opposta la presenza del contratto integrativo quale ostacolo concorrenziale per le aziende, in quanto il bacino marmifero della Capitanata è qui, non altrove. Con il rinnovo contrattuale, si chiede di rendere operativo l’osservatorio sul settore, di attuare politiche di sviluppo con i marchi, di promuovere la sostenibilità e la valorizzazione delle politiche di filiere fino alla trasformazione in loco quale sostegno alla green economy, industria 4.0 e il rispetto dell’ambiente e di garantire la prevenzione e massima sicurezza sul posto del lavoro.
Le Organizzazioni sindacali, unitamente all’assemblea dei lavoratori, nel prendere atto ad oggi della mancata convocazione per l’apertura del tavolo negoziale, confermano lo stato di agitazione e proclamano da domani 30 gennaio 2020 lo sciopero generale del settore dalle ore 10,00 alle 11,00 e dalle 14 alle 15 ogni giorno fino a risoluzione della vertenza. Infine chiedono l’intervento del Prefetto di Foggia per sollecitare l’avvio del tavolo negoziale e l’impegno delle amministrazioni comunali del bacino Marmifero di Apricena, Poggio Imperiale e Lesina attraverso un Consiglio comunale Monotematico.
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Le Segreterie Provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Foggia proclamano lo stato di agitazione a seguito del mancato rinnovo del Contratto Provinciale lapidei. “Riteniamo incomprensibile e inopportuno il recesso e la disdetta comunicata dalla sezione Lapidei di Confindustria Foggia – dichiarano i Segretari Generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Foggia, Juri Galasso, Urbano Falcone e Giovanni Tarantella – Tutto questo avviene a danno delle relazioni industriali, da sempre fulcro dello sviluppo del settore, dell’aspetto sociale ed economico e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come abbiamo scritto in una nota che distribuiremo nelle ore di sciopero, l’azione unilaterale rappresenta un duro attacco al rispetto del Contratto Nazionale e alla legalità e regolarità del settore e nega quanto contrattato in passato”. Le Segreterie Provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Foggia, oltre a proclamare le tre ore di sciopero dalle 13:00 alle 16:00 del prossimo 29 gennaio, terranno assemblee aziendali e indicono un’assemblea Generale pubblica che si svolgerà ad Apricena presso la sala Casa Matteo Salvatore alle ore 13:00 con la partecipazione dei Segretari Regionali e Nazionali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. “Non condividiamo che si sostenga che ci sia la crisi del settore. Infatti, non ci spieghiamo come mai le aziende chiedano sistematicamente ai lavoratori di effettuare straordinari, cosa stranissima e che vale come una contraddizione di fatto – aggiungono i Segretari Galasso, Falcone Tarantella – Dalle rassegne stampe risultano i successi dell’imprenditoria lapidea, che non spiegano la ritrosia al rinnovo contrattuale e la chiusura alle istanze sollevate dai lavoratori. Negli ultimi tempi l’industria estrattiva in Puglia, con particolare riferimento alle vendite di prodotti delle miniere e delle cave, ha registrato un incremento delle esportazioni pari al 9,8% e certo non può essere opposta la presenza del contratto integrativo quale ostacolo concorrenziale per le aziende, perché il bacino marmoreo di Apricena è qui, non altrove. Nel corso della assemblea pubblica, per la quale chiediamo la partecipazione della stampa e dei rappresentanti istituzionali, si valuteranno le iniziative da intraprendere se non verrà aperto il tavolo di trattative. Con il rinnovo contrattuale, noi chiediamo di rendere operativo l’osservatorio sul settore, di attuare politiche di sviluppo con i marchi, di promuovere la sostenibilità e la difesa della filiere potenziate, il rispetto dell’ambiente e di garantire la massima sicurezza sul posto del lavoro”.