Foggia
Dopo l’episodio di Borgia, in Calabria, si registrano nuovi, pesanti atti intimidatori nei confronti di esponenti della Filca. Questa volta è accaduto in provincia di Foggia, dove ignoti hanno preso di mira le auto in dotazione a Nunzio Ardito, segretario provinciale, e Luigi Amorico, operatore della Filca foggiana. In entrambi i casi sono state tagliate le gomme. “La Renault Megane di Ardito – racconta Urbano Falcone, segretario generale della Filca di Capitanata – era parcheggiata in via Trento a Foggia, sotto la sede della Filca. C’è da dire che nello stesso palazzo si trova la gran parte degli uffici della Cisl della provincia. La Citroen C4 di Luigi Amorico, invece, era parcheggiata ad Ordona, comune a pochi chilometri dal capoluogo”. Due episodi certamente collegati tra loro e riconducibili alla stessa mano. Ma chi ha agito, e perché? Se lo chiede Falcone, che non nasconde le proprie preoccupazioni. “Il nostro territorio sta vivendo una crisi senza precedenti, caratterizzata dalla chiusura di aziende, dalla crescente domanda di Cassa integrazione, da mobilità e da licenziamenti di centinaia di lavoratori dei nostri settori. È un momento difficile e di grande tensione sociale, e non solo non avvertiamo nessun segnale di ripresa ma assistiamo ad una pericolosa stasi delle istituzioni a tutti i livelli. Nei giorni scorsi – prosegue Falcone – insieme all’Associazione Nazionale Costruttori Edili, a Feneal e Fillea provinciali abbiamo inviato una nota al sindaco della città, Orazio Ciliberti, e al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per chiedere l’attuazione di una serie di programmi edilizi utili a far ripartire la macchina degli investimenti e quindi a mettere in moto un circolo virtuoso legato all’occupazione”. Non è un caso che dove la crisi si manifesta in modo più pesante, si registrino casi di minacce ed intimidazioni a chi opera nel sindacato. Nelle scorse settimane era finito nel mirino un sindacalista della Filca di Catanzaro, Rocco Mondillo, al quale avevano tagliato le gomme dell’auto parcheggiata sotto la sua abitazione. Un particolare che rende la vicenda ancora più inquietante. Sulle intimidazioni interviene via del Viminale, sede della Filca nazionale: “Esprimo la solidarietà e la vicinanza mia e della Filca – dichiara Domenico Pesenti, segretario generale della categoria – a tutti gli uomini della organizzazione che negli ultimi giorni sono stati oggetto di minacce. Questi episodi non ci fermeranno, anzi, ci confermano la bontà della nostra azione di contrasto al lavoro irregolare e per la difesa del salario dei lavoratori, azione che va anche a tutela delle imprese regolari e della buona realizzazione dell’opera. Gli atti vigliacchi di cui siamo vittima ci obbligano ad una maggiore attenzione nei lavori pubblici, nelle grandi opere e nei lavori privati. Lo Stato e le Regioni interessate da questi fenomeni devono mettere in atto tutte le condizioni per lo sviluppo e la legalità, e penso ad azioni forti come l’anagrafe tributaria. Come anche la recente crisi economica e finanziaria insegna – conclude Pesenti – non ci può essere sviluppo duraturo senza regole e legalità”.
Vanni Petrelli