Sviluppo, salari, occupazione. I temi al centro della conferenza stampa che Raffaele Bonanni ha tenuto a Roma nella sede della Cisl. Temi e relative proposte che caratterizzeranno la fase congressuale e saranno oggetto di confronto con le forze politiche e il futuro Governo.
***CISL, LE TRACCE PER IL DIBATTITO CONGRESSUALE ***
RIFORMA FISCALE
La prima mossa del prossimo Governo dovrà essere la riforma fiscale: “Alle forze politiche – dice il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni – diciamo che bisogna finalmente dare il via, con un comportamento più serio, alla vicenda delle tasse: senza una recisione fortissima del peso fiscale, schiacciante per lavoratori e pensionati, noi non avremo una giustizia fiscale.
Le tasse sono “una palla al piede per l’economia, serve una riduzione importante: è possibile recuperando 10-15 miliardi dalla cancellazione di agevolazioni poco trasparenti, regali che ha fatto il Parlamento. E lavorando meglio su lavoro nero e lotta all’evasione fiscale: così si possono recuperare altri 10-15 miliardi, bisogna colpire molto duramente”.
Dalla Cisl anche “un sostegno fortissimo al redditometro, uno strumento valido”.
Bonanni lo ha detto parlando di una pressione reale che arriva fino al 52% considerando il sommerso, e sottolineando che una «riduzione delle tasse vuol dire anche e soprattutto riuscire a stimolare i consumi, il cui rallentamento è tra le cause di un crollo dell’occupazione.
“Serve più progressività fiscale – aggiunge il leader della Cisl – da raggiungere con meno tasse dirette e più dirette”. Sono interventi urgenti anche perché, senza risorse per gli ammortizzatori, “potremmo perdere altri 500 mila posti di lavoro. “Se non sará rifinanziata la cassa integrazione in deroga è chiaro che i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori in deroga finiranno in mezzo a una strada e i disoccupati raggiungeranno la somma esorbitante di 3,5 milioni”.
NUOVE RISORSE
Tra possibili risparmi e risorse dalla cessione di beni demaniali “possiamo avere risorse per 80 miliardi l’anno”. 10-11 miliardi, spiega il leader della Cisl, possono arrivare da risparmi complessivi legati ad una riforma delle istituzioni e dal controllo della spesa pubblica. Sono invece di 40 miliardi di euro i risparmi previsti da una riforma fiscale che ridistribuisca la pressione del fisco (anche riducendo il cuneo fiscale del costo del lavoro), elimini agevolazioni “poco trasparenti e clientelari”, punti su “una seria lotta all’evasione ed al sommerso”.
30 miliardi l’anno (e per almeno dieci anni), spiega ancora Bonanni, possono arrivare dalla dismissione di beni demaniali.
NO ALL’IMU PER CHI HA UNA SOLA CASA
“Per chi ha una sola casa l’Imu non ci deve essere, non deve pagare un soldo: si tratta di tutelare i più deboli. Chi di case ne ha di più deve invece pagare dalla prima casa all’ultima”. Questa la ricetta della Cisl sul tema dell’Imu: “Fate pagare di più a chi ha di più, togliete a chi ha meno, un intervento fiscale di questo tipo non si può fare per tutti a prescindere dal reddito”.
ORA FASE COSTITUENTE
La Cisl chiede di uscire dal degrado della politica: con la prossima legislatura “occorre un grande cambiamento politico, va aperta una fase costituente ad iniziare dalla revisione del titolo V sul federalismo. Fatti salvi alcuni meriti» del Governo Monti, uno spettacolo desolante del sistema politico tra scandali, illegalità, demagogia, populismi e ribellismi”.
Per la Cisl, “una fase costituente è oggi necessaria dopo venti anni di instabilità politica e andrà accompagnata da una ampia condivisione attraverso la concertazione politica, interistituzionale e delle forze sociali, anche perché nessun partito e schieramento è in grado di affrontare da
solo gli stravolgimenti istituzionali di questi anni. Risolverli vuol dire trasformare l’Italia, liberarla dalla paralisi dei mille corporativismi, riformare il sistema politico e l’assetto istituzionale.
È necessario un grande impegno di comune responsabilità”.
E del Governo Monti, la Cisl dice: “rigore, anche però a spese dei più deboli con il SalvaItalia senza confronto sociale, recupero del prestigio internazionale e di un clima di dialogo tra le forze del bipolarismo rissoso. Va combattuta questa elefantiasi degli apparati della pubblica amministrazione che porta sprechi, inefficienze, ruberie. Bisogna agire a partire da provvedimenti come l’abolizione delle province”.