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FISCO, PREVIDENZA, LAVORO E CONTRATTAZIONE: ECCO LE PRIORITA’ DELLA CISL

FISCO, PREVIDENZA, LAVORO E CONTRATTAZIONE: ECCO LE PRIORITA’ DELLA CISL

Riforma del fisco, della previdenza, trattativa e pressing sul Jobs Act per continuare ad ottenere risultati e migliorie sul versante dei decreti attuativi. La Cisl è più che mai impegnata su tre fronti. Annamaria Furlan lo chiarisce nel corso dell’Esecutivo di Via Po, lanciando una grande campagna fiscale redistributiva. Una campagna con obiettivi chiari, concreti e realizzabili, da affidare a una proposta di legge di iniziativa popolare. La cornice, spiega il segretario generale Cisl, è quella di “una legge delega, che fissi contenuti importanti per una riforma del fisco che guardi alla famiglia, ai lavoratori dipendenti, a chi vive sotto un determinato reddito”. I contenuti sono chiari e immediatamente comprensibili dall’opinione pubblica, dai cittadini chiamati a firmare.

Non solo fisco. Anche sulla previdenza la Cisl dà battaglia. A fine mese ci sarà un primo confronto con il ministro Poletti. La Cisl ha una sua proposta centrata sulla flessibilità in uscita, sulla certezza della rivalutazione delle pensioni, sulla possibilità di conciliare il lavoro di giovani e anziani, sul riconoscimento che non tutti i lavori sono uguali. “Queste proposte su fisco e pensioni – evidenzia Furlan – produrranno maggiore equità e una spinta per lo sviluppo e la crescita. Sulle nostre proposte di legge dobbiamo puntare a raccogliere 1 milione di firme. Contestualmente continueremo il confronto con i parlamentari e con la classe politica locale”. Resta ovviamente aperta la battaglia sul Jobs Act. Furlan rivendica la strategia usata finora: confronto e pressing a tutto campo. Una linea, evidenzia, “più produttiva e costruttiva di quella del muro contro muro scelta da Cgil e Uil”. 

C’è poi una partita tutta interna al mondo delle parti sociali, quella sulla riforma contrattuale. “Abbiamo bisogno di un nuovo modello – afferma Furlan -, un modello che tenga conto dell’inflazione zero e che consenta di incentivare la contrattazione di secondo livello, senza però arrivare a un superamento dei contratti nazionali”. L’auspicio del segretario generale Cisl è che la costruzione del nuovo modello contrattuale sia un lavoro all’insegna del confronto e dell’unità sindacale. L’alternativa, ammonisce Furlan, è un intervento a gamba tesa della politica. “Se le parti sociali non riusciranno a fare sintesi – avverte la numero uno di Via Po – il rischio di interventi esterni è alto”.

Fin qui le priorità Cisl. Il metodo è quello di un forte coinvolgimento dei cittadini. “Abbiamo bisogno – spiega Furlan – di fare ragionare in modo diverso l’opinione pubblica su fisco, previdenza e lavoro: elementi fondamentali per conservare la coesione sociale”.

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