Con 42 voti su 45 del nuovo Consiglio generale della Federazione, Piero Donnola è stato rieletto segretario generale della Filca Piemonte, al termine del congresso che si è svolto il 7 aprile all’hotel Candiani di Casale Monferrato, con lo slogan “Nei valori Cisl la nostra idea di futuro”. Ai lavori, presieduti dalla segretaria regionale Cisl, Bruna Tomasi Cont, hanno partecipato il segretario nazionale Filca, Salvatore Federico e il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris. Hanno portato il loro saluto i segretari territoriali Cisl, Sergio Didier, Luca Caretti e Massimiliano Campana, la segretaria generale Fnp, Rosina Partelli, la sindaca e presidente della provincia di Alessandria, Rita Rossa, la prima cittadina di Casale Monferrato, Titti Palazzetti e i segretari regionali di Fillea Cgil e Feneal Uil, Mario Ricciardi e Giuseppe Manta.
“Mi sembra doveroso iniziare – ha detto il segretario della Filca regionale, Piero Donnola, aprendo i lavori con la sua relazione e dopo la proiezione di un video sull’Eternit – sottolineando l’importanza del luogo in cui ci troviamo. Casale Monferrato rappresenta un simbolo, tragico e importante. Simbolo del lavoro, della sicurezza sul lavoro, della dignità del lavoratore, della dignità delle persone. Qui sorgeva lo stabilimento ‘Eternit’, che ha rappresentato inizialmente la fortuna per il territorio, con occupazione e benessere, ma poi, negli anni, si è rivelato uno strumento di dolore e lutto. L’Eternit”, infatti, negli anni di attività ha disperso la polvere di amianto nell’ambiente circostante, provocando malattie e morte. Nella sola Casale si calcola che i morti per esposizione ad amianto siano quasi tremila. Per anni le polveri hanno colpito senza dare segnali, ma purtroppo le conseguenze le stanno pagando ancora ora, visto che la malattia ha un periodo di incubazione di circa 30 anni”. Donnola ha parlato anche della crisi che ha investito il settore dell’edilizia negli ultimi anni. “Ormai sono nove anni – ha ricordato il segretario regionale degli edili Cisl piemontesi – che il settore edile sta attraversando una fase di crisi profonda. Da molti anni chiediamo alla politica sostegno e sviluppo per il settore che ha pagato un prezzo salato con la crisi: oltre 800.000 occupati in meno in Italia e le imprese che hanno cessato l’attività nel 2016 sono state 5200. In Piemonte risultano 40.000 gli operai in meno, con una impennata della cassa integrazione. Dal 2008 al 2016 gli investimenti in costruzioni in Piemonte sono scesi del 34,7%%, nel biennio 2014-2016 il numero di operai iscritti alle Casse Edili è diminuito del 22% e le imprese piemontesi entrate in procedura fallimentare negli ultimi due anni sono salite del 10,8%”.
Secondo i dati forniti dalla Filca regionale, che conta 12.800 iscritti, in Piemonte nel 2016 le imprese delle costruzioni registrate erano oltre 67 mila, 1.905 in meno rispetto al 2014 (in percentuale -3,5%). Dal 2009 al 2015 il calo è stato pari a 8.111 imprese (-13,3%), mentre il valore aggiunto, che nel 2008 era di 7 miliardi di euro, è sceso a 5,7 miliardi nel 2014 (-18,2%). Le costruzioni occupano 117 mila addetti, 24.000 in meno (-17%) rispetto al 2008 e 1.000 in meno (0,8%) rispetto al 2014. “Le occasioni per il rilancio del settore in Piemonte non mancano – ha concluso Donnola – ma occorre determinazione per perseguirle. Ad esempio la Tav, il Terzo Valico, la Pedemontana sono stati progetti rallentati non esclusivamente per la mancanza di risorse, ma spesso per l’assenza di una comune convergenza tesa al raggiungimento dell’obiettivo. È purtroppo diffuso il pregiudizio che quando si realizzano nuove infrastrutture si porti inevitabilmente un danno al territorio”.
Anche per il segretario nazionale Filca, Salvatore Federico, intervenuto al congresso della Filca Piemonte: “La crisi sta diventando insopportabile, soprattutto nel settore dell’edilizia dove ha provocato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Occorre riqualificare questi lavoratori per ricollocarli nel mercato del lavoro. Il nostro impegno è di accompagnare queste persone e di non lasciare indietro nessuno. Occorre rilanciare anche tutto il sistema della bilateralità che, oltre a essere il nostro fiore all’occhiello, ha da sempre aiutato i lavoratori e ha fatto anche da argine all’illegalità. Per quanto riguarda i settori legno, laterizi e lapidei c’è un forte impegno della Federazione verso le innovazioni 4.0, attraverso un percorso avviato insieme alla Confederazione”.
Nel suo intervento, il segretario generale della Cisl Piemonte Alessio Ferraris si è soffermato sulla collaborazione con la Filca che a livello regionale ha prodotto il protocollo sugli appalti. “L’accordo – ha ricordato Ferraris – non ha risolto tutti i problemi, ma qualcuno sì. Siamo stati i primi in Italia a farlo, e tra gli unici ad avere recuperato nella nostra intesa tutte quelle questioni importanti che a livello nazionale si sono perse il giorno prima della firma e stiamo lavorando affinché la legge regionale n.4 venga davvero attuata”. Per Ferraris: “Le nostre imprese, fatto salvo il rispetto delle regole, devono poter partecipare ai lavori che vengono effettuati sul nostro territorio. Non possiamo continuare a vedere arrivare imprese da altre parti, con nessuna e poche ricadute sul piano occupazionale ed economico a livello locale. E non ultimo il Patto per il Piemonte di cui si parla poco. Ci sono in ballo 6 miliardi di euro, di cui tre già stanziati e altri da recuperare. Si tratta di opere infrastrutturali che servono a fare sviluppo e a progredire. Per noi, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi: i nostri figli e nipoti”.
(dal sito della Cisl Piemonte)