Il consiglio generale della Filca lombarda riunito a Bergamo presso la “casa del giovane” ha centrato le proprie attività sulla sfida innovativa del prossimo futuro: dotarsi di un Codice Etico partecipato ed utile per l’organizzazione, asse culturale che segue la redazione da anni del Bilancio Sociale.
Battista Villa, segretario generale della Filca lombarda, aprendo i lavori della giornata e presentando la proposta di Codice Etico della Filca Lombardia ha preso in prestito alcune considerazioni del prof. Luigino Bruni dell’Università Sophia di Loppiano (FI) che in alcuni articoli recentemente pubblicati sul quotidiano Avvenire ha cercato di tratteggiare le motivazioni opportune e necessarie che spingono una Organizzazione storica a reagire e rinnovarsi in tempo di crisi: “Le organizzazioni, le comunità, le associazioni e i movimenti sono organismi viventi: nascono, crescono, muoiono, si ammalano, si curano. Dopo molti anni dalla loro fondazione e dai loro fondatori, le organizzazioni che non cambiano rischiano di morire o di sopravvivere e di perpetuare solo riti e consuetudini stantie di un tempo che non c’è più. Per timore di annacquare, contaminare o deteriorare la purezza originaria della missione delle comunità-organizzazione, vengono scoraggiate le persone dotate di maggior creatività perché percepite come una minaccia all’identità. Si confonde il nucleo immutabile dell’ispirazione originaria con la forma organizzativa storica che esso ha assunto nelle fasi di fondazione, e non si comprende che la salvezza dell’ispirazione originaria consisterebbe nel cambiare le forme per restare fedeli alla sostanza del nucleo originario.
E così tutto finisce per diventare immutabile, restare immutato, sfiorire” ricorda Villa i rischi di marginalità che corrono le parti sociali e il sindacato in prima istanza, soprattutto in tempi così difficili. “I sintomi di questa malattia sono molti: quello più visibile è l’emergere di una generale incapacità di attrarre nuove persone generative e di qualità; quello più profondo, invece, è una carestia di passione e di desiderio, che si manifesta in un accidia organizzativa collettiva.
Citando sempre Luigino Bruni da Avvenire, ne uso la metafora: “L’unica vera possibilità perché un albero che ha portato buoni frutti possa continuare a vivere e a fruttificare è diventare FRUTTETO, BOSCO, FORESTA. Esporsi al vento, e accogliere tra i suoi rami le api che spargano i suoi semi e i suoi pollini nel terreno generando nuova vita”. Altresì meglio ricordare che San Francesco vive ancora dopo secoli perché il suo carisma è stato generativo di centinaia, migliaia di nuove comunità francescane, tutte uguali e tutte diverse; tutte di Francesco ma anche espressioni del genio dei tanti riformatori e riformatrici che con la loro creatività hanno fatto di quel primo albero, un bosco fecondo. Non ci sono garanzie che la creatività dei nuovi arrivati porti gli stessi frutti dei fondatori, e che chi li assaggia riconosca lo stesso sapore dei primi frutti, o li trovi addirittura più buoni. La certezza è invece la morte, se non si ha il coraggio di affrontare questo rischio vitale”.
La responsabilità sociale del sindacato è stato il titolo e sostanza del nostro Congresso 2013 e nella realizzazione del Bilancio Sociale prima, e del Codice Etico oggi, abbiamo tentato la strada del rinnovamento del frutteto sindacale lombardo nell’ottica di servizio all’Organizzazione e alla sua missione storica. Nella mozione finale del Congresso abbiamo indicato questi obiettivi: indispensabile, accanto ad un’adeguata formazione socio sindacale, la disponibilità e l’adozione di un Codice Etico della nostra organizzazione che faccia rivitalizzare alcuni articoli del nostro Statuto fondativo, oltre che mettere a riparo l’Organizzazione stessa da comportamenti personali equivoci o peggio ancora contro la natura stessa del fare sindacato” chiude la prima fase dell’introduzione Battista Villa.
Al tavolo della presidenza, con Domenico Pesenti con Battista Villa e il Segretario della Cisl Lombardia Ugo Duci, i segretari regionali Roberto Bocchio, Marco Boveri e Francesco Bianchi, che ha con puntualità esposto il bilancio preventivo 2015, approvato all’unanimità dal Consiglio Generale.
Caterina Carroli della Se.ne.ca.srl, società che ha curato la stesura del Codice Etico, ha voluto sottolineare con il suo intervento di esposizione tecnica della proposta il grado di coerenza e di gradualità che questo strumento di responsabilità sociale ben si abbina e si accompagna al Bilancio Sociale, oltre che riaffermare quanto sia stato importante la partecipazione di ciascuno e dei territori all’iter costruttivo del codice come del bilancio.
Nel corso di un partecipato dibattito, gli interventi dei dirigenti sindacali, degli operatori e dei delegati hanno contribuito a rafforzare l’opportunità di darsi strumenti innovativi nell’Organizzazione sindacale per rispondere alle sfide della crisi e degli altri soggetti della complessa realtà socio-politica italiana e internazionale.
Attilio Cornelli, segretario generale della Fai Cisl Lombardia, che ha tenuto ad esprimere il pieno sostegno della propria categoria al percorso della Filca lombarda, sottolineando gli aspetti di necessità e di responsabilità che impegna il sindacato più attento, senza strappi o personalismi, ma al contempo a non abbandonare progetti importanti di unione tra Fai e Filca.
Ugo Duci, intervenendo ha sottolineato: “Occorre curare le regole, scrivendo altre di nuove e allo stesso tempo rivitalizzare le regole morte, poichéè necessaria una maggiore trasparenza sopratutto quando è indispensabile la chiarezza nei rapporti che impegnano politicamente ed economicamente la Confederazione, recuperando la vera vocazione morale del sindacato. Per questo è importante e apprezzabile il progetto della Filca sul codice etico, impegnando appieno il sostegno della Cisl lombarda. Non può esserci legge senza spada, ovvero la certezza di riuscire a fare si che nell’osservanza delle regole vi sia la piena consapevolezza di un riconoscimento collettivo a sostegno di coloro che devono far funzionare le regole stesse” – così Duci a commento del valore di adeguare gli strumenti di garanzia sociale ed economica ai tempi – “La Cisl lombarda, proprio in questa funzione obbligatoria di chiarezza e trasparenza,ha intenzione di realizzare il bilancio sociale consolidato, anche per la galassia di partecipate, di società e associazioni dirette in cui è impegnata la Cisl lombarda stessa. Questo in un percorso sostenuto e partecipato verso la pubblicazione di un bilancio sociale certificato, strumento di indagine introspettiva ormai indispensabile per essere adeguati alle sfide del tempo attuale. Credo che il nostro futuro passi anche dal significato del termine di flessibilità sapendo che tutto cambia ma non tutto nella stessa maniera, per questo è importante sostenere gli strumenti innovativi messi in campo dalla Filca, anche se tali strumenti non possono andare bene a tutte le Federazioni. In Lombardia vogliamo cogliere tutte le opportunità offerte dal Jobs Act, perché in questa regione vi sono tutti i fattori sociali utili a salvaguardarne proprio i valori di crescita, lasciando ad altri le critiche di gusto nazionale. Dobbiamo avere cura dell’avvicinarsi e di come arriveremo all’Expo, ma dobbiamo anche sapere essere protagonisti anche per il dopo, sopratutto per ciò che ci riguarda pienamente come la legalità, facendo dell’esperienza del Progetto San Francesco – con tutti coloro che l’hanno pensato e fatto vivere – un fiore all’occhiello e un utile strumento non solo per la Cisl lombarda”, conclude Ugo Duci.
Domenico Pesenti, concludendo i lavori della giornata: “Per essere più forti e adeguati al cambiamento dei tempi occorre sentirsi un unico corpo, sia in senso federale che confederale, altresì essere pronti ad innovare, salvaguardandolo, lo strumento di rappresentanza sociale sindacale nonostante le derive opposte che da anni contraddistinguono il pensiero dei governi nazionali. Per fare ciò occorre salvaguardare tutti gli strumenti tipici della nota realtà Filca Cisl e del nostro settore di competenza, utilizzando meglio anche la formazione professionale per una nuova stagione del lavoro in edilizia e dell’edilizia stessa: il futuro per noi tutti è quello della responsabilità e dell’edilizia intelligente a tutela del territorio, del patrimonio edile costruito, senza consumare altro patrimonio agricolo, dell’efficienza energetica. Tra le principali attenzioni occorre terme ben presenti il nostro ruolo di controllo sui contratti nel settore, che siano edili e non mascherati in cooperazione o artigianale, od in altri contratti di settori diversi. Per questo serve intervenire sulle regole degli appalti, privilegiando gli strumenti di salvaguardia delle imprese regolari e corrette, onde evitare pericolose derive scorrette. La formazione sindacale a servizio dei territori sarà, come è stata negli anni, un nostro principale impegno, sapendo essere adeguati alle necessità che le condizioni richiedono. Allo stesso tempo dobbiamo recuperare il senso della comunità, la nostra associazione e quella più ampia dell’Europa, sapendo che non dobbiamo impegnarci solamente sulle questioni sindacali, ma essere creatori di integrazioni tra le persone, sapendo essere una forza che globalizza le esigenze e le tutele delle persone, facendo bene anche politica sociale. Mettendo bene in luce il tema della legalità e della regolarità nel nostro settore, ricordando che quando abbiamo iniziato a legare le diverse precedenti esperienze di proposte sulla legalità c’erano prefetti che ci accusavano di allarmismo, visto che al nord delle mafie non vi era un’effettiva presenza. Oggi, oltre alle sentenze che ne rivelano la pericolosa rete di interessi nel mondo del lavoro e nel territorio, quindi serve tenere ben presente che noi abbiamo il coraggio di innovare senza aspettare il permesso di nessuno e pertanto dobbiamo credere ancora di più nel nostro stare insieme”.
Alla fine il Consiglio Generale della Filca Cisl Lombardia ha approvato un ordine del giorno contro la guerra e per la pace e la responsabilità sociale di tutti.