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Fiera di Milano, obbligo di sicurezza nel nuovo polo

Fiera di Milano, obbligo di sicurezza nel nuovo polo

Milano
Un manuale su legalità e tutele per gli oltre 2 mila addetti
Si chiama “Conoscere il mio lavoro” ed è un manuale di 58 pagine in cinque lingue (italiano, inglese,francese, tedesco e arabo), frutto della collaborazione fra Fondazione Fiera Milano, Sviluppo sistema Fiera, Nuovo polo fieristico, Agenzia regionale per il Lavoro e Cgil, Cisl e Uil, che verrà distribuito agli oltre 2 mila addetti impegnati nella costruzione del nuovo polo della Fiera che sta sorgendo in una vastissima area tra i Comuni di Pero e Rho. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare la cultura della sicurezza e della legalità nel cantiere più grande d’Europa dove convivono maestranze provenienti da 50 Paesi, con esigenze, culture, lingue e religioni anche molto diverse fra loro. Il manuale contiene, fra l’altro, consigli e indicazioni sul contratto di lavoro, sulla busta paga, sulle norme di sicurezza, sulla necessità di denunciare alle autorità competenti eventuali irregolarità. E ancora elenca diritti e doveri che non devono essere mai dimenticati o trascurati da nessuna delle parti coinvolte, oltre a un riepilogo delle norme di sicurezza da applicare in un cantiere. “Questa iniziativa – hanno affermato in una nota congiunta i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil milanesi, Giorgio Roilo, Maria Grazia Fabrizio e Roberto Monticelli – rappresenta un tassello importante nella battaglia a favore della cultura della legalità, della sicurezza e dell’integrazione, temi sui quali il sindacato confederale è da sempre impegnato in prima linea, ed è ancora più significativa, perché frutto della fattiva collaborazione fra le parti sociali e le istituzioni. Il manuale è uno strumento molto utile perché aiuta i lavoratori a prendere coscienza dei propri diritti e di tutto ciò che attiene alla tutela della salute. L’auspicio è che possa essere replicato anche in altre realtà. La strada intrapresa è quella giusta, ma su questo fronte non va mai abbassata la guardia”. Il cantiere del nuovo polo fieristico è un vero e proprio villaggio, nel quale attualmente lavorano – e in parte vivono – oltre 2 mila persone, tra cui circa 1.800 operai e 200 tecnici, architetti, ingegneri, geometri e periti industriali, che coordinano le oltre 200 aziende coinvolte nell’opera. Circa 800, fra i lavoratori, sono stranieri, in grande maggioranza rumeni, egiziani, marocchini e albanesi.

Mauro Cereda

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