Il 21 giugno scorso si è svolta in tutta Europa la “Festa della Musica”: in migliaia di città è andato in scena un evento collettivo durante il quale si sono esibiti musicisti di ogni genere, professionisti e non, sui palcoscenici più inusuali e al contempo più spontanei, come strade, vicoli, cortili, piazze ma anche luoghi d’arte quali archivi, biblioteche, musei, aree archeologiche. L’evento, rigorosamente gratuito, ha rappresentato un momento di coesione sociale all’interno delle città e ha creato le condizioni del dialogo tra la comunità e le istituzioni, locali, nazionali ed internazionali. Lo spirito della manifestazione è quello di una festa popolare, che riassume in sé i valori di una nuova tradizione. Il significato è la partecipazione come momento di socialità, creatività, espressività. Partecipare alla Festa è partecipare ad un evento europeo. L’edizione italiana, alla quale hanno aderito oltre 50 città, quest’anno è stata organizzata in partnership con i sindacati della Cisl Filca e Fai.
“La Festa – dichiara Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl – come evidente, ha rappresentato un’occasione irripetibile per incontrare i giovani, per sensibilizzarli, per valorizzarne l’impegno ed il ruolo nella società. È per questo motivo che la Filca-Cisl e la Fai-Cisl, i sindacati delle costruzioni e dell’agro-industria, hanno attivato una partnership con l’Aipfm, Associazione leader della Festa della Musica in Italia. In questo modo le due categorie hanno messo in pratica azioni di sensibilizzazione nei luoghi in cui le federazioni stesse sono presenti, per promuovere la manifestazione su tutto il territorio nazionale, attraverso i rapporti con gli Enti Locali. La Filca e la Fai hanno utilizzato questo grande momento sociale e culturale per aprirsi e dialogare con il mondo delle associazioni e della società civile in generale e per facilitare il contatto e la comunicazione con il mondo dei giovani”.
“Mai come in questo momento storico – osserva Pesenti – il ruolo dei giovani nella società è marginale. Il loro progetto di futuro è ostacolato dalle difficoltà a trovare un lavoro stabile, a costruire progetti di vita, ad entrare nel mondo del lavoro. Siamo una società che non investe nei propri giovani, che rinuncia alla loro energia e creatività, che li lascia emigrare, che crea sacche di precariato e mantiene una classe dirigente vecchia e spenta. Ecco perché c’è un forte bisogno di luoghi di aggregazione, di luoghi dove potersi incontrare e parlare in libertà, dove potersi confrontare, ma anche solo stare insieme. La Festa della Musica offre sicuramente questa preziosa opportunità, e noi, che sui giovani abbiamo sempre puntato come dimostra l’età media di dirigenti ed operatori, non intendiamo lasciarcela sfuggire”.
“L’impegno della Filca e della Fai per la sua promozione ha questo obiettivo: coinvolgere i giovani nella società, utilizzare al meglio il loro entusiasmo, la loro voglia di fare, la loro energia. Uno degli strumenti per valorizzare i giovani è certamente l’associazionismo sindacale – riferisce il segretario generale della Filca – che rappresenta uno dei pochi luoghi di aggregazione, di volontariato, di impegno sociale e civile, di partecipazione. Il sindacato è una vera palestra dove costruire spazi e strumenti di partecipazione, di democrazia, di crescita individuale e collettiva. I giovani sono indispensabili nella società come nel sindacato, perché solo con un loro impegno diretto può essere forte e integrato nella società odierna, e la sua azione sindacale può avere un presente e un futuro”.
“La musica – sostengono i responsabili dell’Aipfm – rappresenta un linguaggio universale e quindi è certamente un mezzo di comunicazione sociale formidabile. Essa permette di comunicare ai giovani perché facilita l’incontro, la condivisione e la partecipazione, coinvolge e avvicina e consente di comunicare e promuovere valori che sono fondamentali e fondanti per il sindacato e per tutta la società, come la promozione della cultura della legalità e il rispetto delle regole, la responsabilità individuale e collettiva. L’ascolto e la pratica della musica dal ‘vivo’, in luoghi abituali e non, diventano così fattori determinanti che contribuiscono ad estendere capillarmente e a rinforzare il sistema di relazioni urbane, aiutando a riflettere le problematiche sociali del nostro tempo. Da ciò ne consegue che le manifestazioni musicali e le perfomance in genere, possano essere uno strumento efficace per stabilire ‘un contatto’ e comunicare con la società. Uno spazio significativo per incontrarsi, conoscersi e confrontarsi, è sicuramente l’evento della Festa della Musica”.
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