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FALCONE E BORSELLINO: SCELFO PARTECIPA A INIZIATIVA A CALTAVUTURO

FALCONE E BORSELLINO: SCELFO PARTECIPA A INIZIATIVA A CALTAVUTURO

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Scelfo con Manfredi Borsellino e Beppe Pagano

“Per non dimenticare”: è lo slogan che ha accompagnato la commemorazione delle vittime delle stragi di mafia del 1992, andata in scena sabato scorso all’interno del Parco delle rimembranze di Caltavuturo, in provincia di Palermo.
All’iniziativa, organizzata dalla segreteria provinciale del Siulp sul tema “Ricordo dei caduti delle stragi di di Capaci e di via D’Amelio”, hanno partecipato Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl e responsabile del Dipartimento Legalità, Il sindaco di Caltavuturo Calogero Lanza, Giovanni Assenzio (segretario provinciale del Siulp Palermo), il questore di Palermo, Maria Rosaria Maiorino, l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, il segretario nazionale Siulp, Vittorio Costantini, il presidente della Q.S.15, Tina Montinaro, il figlio di Paolo  Borsellino, Manfredi, Giovanni Pagano, dell’associazione Libera e l’onorevole Giuseppe Lupo.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista Margherita Gigliotta. Nel corso del dibattito è stato presentato il progetto per la realizzazione di una scultura dedicata alle vittime delle stragi di mafia, che sarà collocata all’ingresso del teatro comunale. “Tra i temi maggiormente trattati dal sindacato c’è sicuramente la legalità – ha detto Scelfo nel corso del suo scelfo a caltavuturointervento – senza la quale non c’è sviluppo, non c’è crescita, non c’è lavoro e non c’è futuro. Ecco perché il sindacato ha il dovere, verso i propri associati e, più in generale, verso la collettività, di mettere in campo tutte le azioni possibili per dare il proprio contributo nella lotta a tutte le mafie, a tutte le illegalità. In edilizia l’argomento è ancora più delicato e sentito, visto l’altissimo rischio di infiltrazioni criminali nel settore”.
“Inoltre – ha aggiunto Scelfo – commemorare i servitori dello Stato assassinati dalle mafie, e in generale tutte le vittime della criminalità, è un dovere morale e civile e costituisce un modo per sensibilizzare le nuove generazioni. Educare al senso della legalità non è mai troppo presto”, ha concluso il segretario nazionale della Filca. Nelle stragi del 1992 furono assassinati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, e i poliziotti delle scorte, Agostino Catalano, Eddi Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.

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