EVASIONE, GIRO D’AFFARI DI 120 MILIARDI DI EURO

EVASIONE, GIRO D’AFFARI DI 120 MILIARDI DI EURO

“Abbiamo 120 miliardi di evasione e a fronte di questa emergenza bisogna prendere provvedimenti d’emergenza”. Con questo dato drammatico il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha risposto alle osservazioni arrivate dal Garante della Privacy Francesco Pizzetti sugli strumenti messi in campo per contrastare l’evasione fiscale, a volte lesivi della privacy.

A margine di una conferenza sulla mediazione tributaria, Befera ha spiegato: “Credo che lo stesso Garante abbia sostenuto la necessità, in un momento di difficoltà del paese, di andare avanti con tutte le cautele e le precauzioni necessarie” nel contrasto all’evasione fiscale. L’Agenzia delle entrate sta lavorando, per altro, al nuovo redditometro che sarà presto pronto e, come previsto, arriverà entro giugno. “Stiamo lavorando, arriverà presto, entro giugno, prima della dichiarazione dei redditi”, ha detto Befera in merito al nuovo redditometro. Il direttore ha poi spiegato: serve uno strumento efficace, di chiaro utilizzo che non si presti a incomprensioni. E dal primo aprile sarà più semplice chiudere le liti fiscali minori, di valore fino a 20 mila euro. Per gli atti notificati da questa data in poi, infatti, si potrà applicare l’istituto della mediazione tributaria che apre una finestra di dialogo prima del contenzioso vero e proprio e, in caso di accordo, prevede anche una riduzione dal 40% delle sanzioni. “La mediazione – ha detto Befera – è diretta ad alleggerire il lavoro delle commissioni tributarie che, per effetto della riduzione del numero delle controversie potranno dedicare più tempo e più attenzione alle cause di maggior valore. Le liti che potenzialmente si possono chiudere grazie al nuovo istituto sono più di 110 mila, il 66% del contenzioso”.

Altro punto. Il Governo lavora sulla delega fiscale che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri in settimana, e i cittadini si domandano quali saranno i vantaggi di una riforma fiscale orientata, come ha sottolineato il premier Mario Monti, alla crescita. Il testo viene via via limato. Punti certi sono la semplificazione delle agevolazioni e delle detrazioni fiscali. Il prelievo, poi, dovrebbe spostarsi dalle imposte dirette a quelle indirette. La grande attesa è sicuramente legata alla possibilità di ridurre il peso fiscale per i contribuenti onesti utilizzando i proventi della lotta all’evasione e attraverso il meccanismo dello “spending review”, a patto che non ci siano sforamenti sui conti. L’intervento non sarebbe, però, sulle aliquote Irpef , ma sull’aumento delle detrazioni per alcune categorie di contribuenti e per le famiglie numerose. Dal fondo taglia Irpef una riduzione non strutturale delle aliquote.

Nella nuova delega fiscale dovrebbe, infatti, entrare il “fondo taglia Irpef”. Dunque potrebbe esserci una riduzione “non strutturale” delle aliquote e un possibile incremento delle detrazioni con particolare riguardo per le famiglie numerose. Sono stare mappate 720 voci dal gruppo di studio sull’erosione fiscale. Una razionalizzazione potrebbe consentire di recuperare risorse per riequilibrare il prelievo, spostando il peso degli sconti sui redditi più bassi, su famiglie e lavoro. Ridurre l’aliquota Irpef più bassa costa 5 miliardi a punto. È anche necessario riflettere sul fatto che ritoccare, per esempio, l’aliquota più bassa dell’Irpef, dal 23 al 20%, come è stato stimato da alcuni analisti, potrebbe richiedere 15 miliardi, in pratica circa cinque miliardi a punto.

(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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