La crisi, lo sciopero della Cgil, la contrattazione di II livello, la manovra, le pensioni. Sono alcuni dei temi affrontati quest’oggi dall’Esecutivo della Filca-Cisl nazionale, riunitosi a Roma presso la sede della categoria. Nel corso della sua relazione introduttiva il segretario generale Domenico Pesenti ha detto che “lo scontro in atto tra lavoro e finanza, con l’affermazione del secondo sul primo, sta avendo conseguenze gravissime per i lavoratori e in generale per lo sviluppo. In Europa si è introdotta la moneta unica ma non gli strumenti per governare in modo omogeneo l’economia dei vari stati. Oggi ne paghiamo le conseguenze. Anche per questo motivo – ha sottolineato – si fa sempre più pressante l’esigenza di dare vita ad un sindacato europeo che contratti con il Governo europeo. L’Europa ha bisogno dell’esperienza sindacale della Cisl, e grazie ai nostri ideali, alla concertazione, all’autonomia, siamo in grado di dare un contributo di fondamentale importanza per quanto riguarda la coesione sociale dell’Europa e il suo sviluppo”.
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Pesenti ha ribadito la necessità che il Governo italiano arrivi al pareggio di bilancio e poi, conseguentemente, alla riduzione del debito accumulato dallo Stato. “L’edilizia non dà segni di ripresa– ha detto – ma bisogna ammettere che è finito il tempo di chiedere nuove risorse. Bisogna utilizzare quelle esistenti, sfruttarle al meglio. Inoltre la contrattazione di II livello sembra non entrare ancora nel vivo nei vari territori”. Sulla manovra l’Esecutivo della Filca si è espresso all’unisono: “È indispensabile che affronti i problemi relativi al debito, colpendo e chiedendo sacrifici a chi i soldi li ha, e attuando una seria, serrata lotta all’evasione fiscale”.
Sullo sciopero Pesenti ha ricordato che “la Cgil ce l’ha proposto a giochi fatti, dopo che la Fiom aveva proclamato una mobilitazione proprio per il 5 e 6 settembre. Ma la Cisl e la Filca non hanno mai rinunciato alla possibilità di usare lo strumento dello sciopero. Inoltre l’articolo 8 della manovra, sul quale tanto si dibatte e che a detta della Cgil favorirebbe il licenziamento dei lavoratori, non solo non contraddice la Costituzione e non attacca i diritti degli stessi lavoratori, ma affida un maggiore controllo alle parti sociali, che assumono un ruolo maggiore. Con il provvedimento è facile immaginare che ci sarà anche un aumento della responsabilità, che dal piano legislativo passa a quello delle parti sociali. In base all’articolo 8 sarà possibile normare tutta una serie di istituti, come il lavoro a chiamata, non contemplati nel Contratto nazionale ma sempre più diffusi nel settore”.
Pesenti ha sottolineato l’importanza di non procedere ad un aumento dell’Iva, giustificato solo se lo si compensa con una riduzione dell’Irpef, e la necessità di intervenire pesantemente non solo sulla lotta all’evasione fiscale ma anche sui costi della politica. “Prendiamo atto con soddisfazione – ha aggiunto – che il Governo ha fatto dietrofront su due provvedimenti ingiusti come quello sulle pensioni, con la penalizzazione per chi si è laureato o ha svolto il servizio militare, e sullo spostamento delle Festività. Per quest’ultimo provvedimento aggiungo che non si tratta solo della celebrazione di mere ricorrenze, ma della difesa di un’identità collettiva e del bisogno impellente di riferimenti certi per costruire coesione sociale”. Soddisfazione è stata espressa nel corso dei lavori per la norma, inclusa nella manovra, che inasprisce le pene nei confronti del fenomeno del caporalato, diffuso anche in edilizia. “Un provvedimento – ha ricordato Pesenti – chiesto con forza dalla Filca attraverso l’impegno del ‘Progetto San Francesco’”.
Il segretario generale della Filca-Cisl ha ricordato l’appuntamento del 18 e 19 ottobre prossimi a Genova con la Conferenza dei soci e dei delegati della Filca. Infine, ma non da ultimo, le pensioni: “Siamo contrari ad ogni tipo di intervento. Sarebbe bene invece valutare la diversità delle mansioni e del carico di lavoro affrontato nel corso della vita lavorativa, prevedendo trattamenti diversi per il lavoro intellettuale e per quello manuale, per il lavoro stabile rispetto a quello precario. E poi auspichiamo sempre un intervento teso alla parificazione delle aliquote contributive tra il lavoro autonomo e quello subordinato. Un provvedimento che, se attuato, porterebbe benefici notevoli e immediati al settore dell’edilizia, contraddistinto dal fenomeni dei falsi lavoratori autonomi, e futuri per gli stessi lavoratori. Per tutti questi motivi – ha concluso Pesenti – il Gruppo dirigente della Cisl, che ha sulle spalle la responsabilità della coesione sociale nel Paese, deve essere continuamente impegnato nel confronto e nel dialogo con i lavoratori perché siano correttamente informati e consapevoli della situazione”.