ENNA, EDILIZIA AL MINIMO STORICO

ENNA, EDILIZIA AL MINIMO STORICO

Di seguito pubblichiamo una nota di Francesco Iudici, segretario generale della Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna.
L’edilizia in provincia di Enna è al minimo storico. Il settore celebra le proprie esequie: gli appalti pubblici sono una mera illusione, l’edilizia privata è bloccata. Nel periodo gennaio-febbraio 2013 è stata celebrate 1 gara in meno rispetto allo stesso periodo del 2012, si è avuta però una notevole riduzione dell’importo relativo alle aggiudicazioni. Come sempre è una questione di numeri che ci proiettano nella triste dimensione che vive il settore delle costruzioni: 1.594.883,40 euro il totale degli importi nel primo bimestre del 2012, 580.125,62 euro in questo scorcio del 2013. Un indice negativo senza precedenti: -63,63%, tradotti in euro -1.014.757,78. Che il settore delle costruzioni rischia il naufragio lo dimostra il dato complessivo relativo agli importi nel 2011 e nel 2012: 38 milioni di euro il totale delle aggiudicazioni nel 2011, 23 milioni di euro nel 2012: -15 milioni di euro la variazione con un indice negativo del 39,55%. C’è poco tempo da perdere perché la fase di caduta del settore non si è fermata. La campanella è suonata, l’ora della ricreazione è finita.
Mandata in soffitta la recente competizione elettorale, la provincia di Enna ha bisogno di rialzare la testa perché non può continuare a sopportare la saccenteria dei soloni della politica. Occorre uno sforzo senza precedenti per accendere una nuova alleanza sociale capace di muoversi attorno a obiettivi condivisi dove la politica è chiamata ad alzare il livello di attenzione. Le amministrazioni locali devono tagliare le spese inutili e superflue concentrando le poche risorse sullo sviluppo economico del territorio e sulle famiglie. Basta con i contributi a pioggia con il solo scopo di elargire prebende ai compari di turno. La classe dirigente deve guardarsi intorno, cambiare soprattutto mentalità e parlare di obiettivi condivisi come le infrastrutture, la riqualificazione dei centri urbani, edilizia ecosostenibile per fare muovere il mercato. Il tema delle infrastrutture resta il nodo cruciale di questa provincia: la Strada Statale 117 nel territorio di Nicosia (Nord-Sud, Santo Stefano di Camastra-Gela) tanto agognata da circa quarant’anni, strategica per la viabilità regionale, è caratterizzata perciò da mille incertezze e tante difficoltà. L’opera cammina a piccoli passi. Sono ripartiti pochissimi cantieri che non lasciano presagire un futuro sereno. Il cantiere della Sigenco è ancora fermo in attesa di buone nuove.
La provincia di Enna pretende rispetto. Pretende che l’opera venga portata a compimento per non avere come consequenziale contraccolpo l’ennesima incompiuta e un dilagante stato di disoccupazione dei lavoratori che si aggiungerebbero alla lista già folta. La viabilità interna è da dimenticare. Anche in questa direzione paghiamo un tributo altissimo. Non occorre l’Arca di Noè per girare questa landa di trincea. Basta anche una macchina sfasciata per rendersi conto che siamo rimasti indietro di almeno cinquant’anni. Basta scorrere l’elenco del disastro e dell’abbandono che regnano in provincia di Enna. Ecco il bollettino di guerra: la Strada Provinciale 4 Bivio Strada Statale 122 Valguarnera-Piazza Armerina, la Strada Provinciale 15 Piazza Armerina-Barrafranca, la Strada Provinciale 18 Agira-Nicosia, la Strada Provinciale 19 Bivio Leonforte-Villadoro, la Strada Provinciale 22 Gagliano-Agira, la Strada Provinciale 23/b Catenanuova-Regalbuto, la Strada Provinciale 24/A Ponte Aragona-Centuripe, la Strada Provinciale 34 Troina-Gagliano, la Strada Provinciale 39 Bivio Altesina-Bivio Nicosia Villadoro, la Strada Provinciale 46 Villadoro-Bivio Villarosa-Calascibetta, Strada Statale 117 Nicosia-Bivio Leonforte Villadoro la Strada Statale 120 Cerami-Troina la Strada Statale 192 Valguarnera-Catenanuova. Eppure basterebbe davvero poco per riaccendere il motore della ripresa di un territorio che conta 172 mila abitanti, (oltre 70 mila le famiglie residenti) con un reddito medio pro capite di circa 6800 euro. La provincia di Enna non può rimanere isolata, vivere con l’angoscia di chi ha i giorni contati. Sembra un paziente di lungo corso affetto da una patologia grave che non potrà più riprendersi. Bisogna rivitalizzare il territorio di Enna, renderlo dinamico e produttivo. La Filca Cisl vuole un patto sociale e un cambio di passo, in modo che le questioni, dal lavoro al fisco, siano dentro un equilibrio che mandi avanti la società in modo condiviso per invertire la tendenza.
La crisi non è soltanto economica, c’è una crisi etica legata al comportamento dei politici, maggioranza e opposizione, che non hanno avuto il coraggio di affrontare la grave situazione finanziaria del Paese. Tutti abbiamo il dovere di restituire fiducia e speranza alle future generazioni, perché attraverso il nostro esempio costruiamo la speranza.

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