“In Emilia-Romagna la crisi economica ha colpito in modo particolarmente duro l’edilizia. Nell’ultimo anno edile (ottobre 2007-settembre 2008) i dati relativi a numero di imprese, occupati e ore lavorate avevano registrato un lieve calo, dopo alcuni anni di crescita ininterrotta, ma da ottobre 2008 la situazione è drasticamente peggiorata, con pesanti cali nel numero di addetti, ore lavorate e imprese”.
Così Ciro Donnarumma, responsabile regionale del sindacato edili della Cisl (Filca), intervenendo oggi alla presentazione dell’ accordo triennale 2009/2010 di collaborazione firmato dalla Regione e dai sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, presente l’ assessore regionale Giancarlo Muzzarelli. Secondo i dati registrati nelle 17 Casse Edili del Emilia Romagna, nel periodo ottobre 2008 marzo 2009 il settore ha perso 13.246 lavoratori, pari al 19 per cento del totale degli addetti (da 69.857 nel 2008 a 56.611 nel 2009). Sono diminuite le ore di lavoro, passando la media pro capite per addetto dalle 131,48 del periodo ottobre 2007 marzo 2008 alle 102,55 di ottobre 2008 marzo 2009. La crisi si è abbattuta anche sulle imprese: tra ottobre 2008 e marzo 2009 le imprese iscritte alle Casse Edili Emilia Romagna sono calate di 3.300 unità, meno 16,5 per cento (da 20.000 nel 2008 a 16.700 nel 2009).
In crescita anche il ricorso alla cassa integrazione, 2.386.026 le ore di cigo nel primo semestre del ’09. E calo dei versamenti alla Casse Edile, dove lo scorso anno le aziende non in regola con i versamenti rappresentavano circa l’8 per cento del totale, nel primo semestre del 2009 la loro quota è salita al 14 per cento.
“Per evitare che la crisi economica si traduca in disperazione sociale”, Donnarumma sostiene che “oggi diviene fondamentale il ruolo delle parti sociali insieme alle istituzioni. Rilanciare l’edilizia –osserva il sindacalista Filca- è fondamentale per la nostra economia, non farlo è omissione di soccorso”. Da qui la richiesta del sindacato edili della Cisl alla Regione Emilia Romagna di: erogare incentivi per la costruzione e l’acquisto della prima casa e creare le condizioni di housing sociale. Intendendo la realizzazione di alloggi fatti o recuperati da operatori pubblici e privati con il ricorso a contributi o agevolazioni pubbliche ed assegnando l’immobile (in vendita o affitto) ad un 30% in meno del suo valore.