Lingue

EMILIA ROMAGNA: EDILIZIA DI QUALITA’ E PIU’ SICURA

EMILIA ROMAGNA: EDILIZIA DI QUALITA’ E PIU’ SICURA

Quasi la metà (45,2%) delle morti sul lavoro in Emilia-Romagna nel 2008 hanno avuto per causa lo schiacciamento, da macchine o da altri pesi in caduta. Il comparto più colpito è stato l’edilizia (28,1%) e la maggior parte dei decessi avviene nelle ore pomeridiane (57,1%), dopo la quinta ora di lavoro, il che fa pensare che incida molto il fattore stanchezza. Sono alcuni degli elementi che l’Inail regionale ha evidenziato, elaborando per la prima volta delle mappe del rischio. Per l’istituto esse vogliono essere una ”bussola per orientare la prevenzione”. Dopo lo schiacciamento, la seconda causa di morte è la caduta dall’alto (21,4%). Nel60%dei casi a morire sono state persone tra i 31 e i 50 anni e la percentuale di italiani è stata dell’ 84,4%. Tra gli stranieri deceduti, il 70,5% erano originari dell’Europa dell’Est. C’é poi un netto predominio degli infortuni avvenuti su strada (61,5%), rispetto a quelli in  ambiente di lavoro.
”Nonostante il calo degli infortuni, da gennaio 2010 ad oggi in Emilia Romagna gli infortuni mortali in edilizia sono stati 11 e specificatamente tutti relativi a lavoratori italiani”. Così CiroDonnarumma, responsabile emiliano-romagnolo della Filca commenta i dati Inail sugli infortuni sul lavoro registrati nello scorso anno: -13% dal 2008 al 2009. Si registra una diminuzione, dunque,male condizioni di sicurezza sul lavoro nei cantieri edili per il sindacalista Filca sono preoccupanti. Infatti, secondo i Servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro e i servizi impiantistici antinfortunistici delle Ausl di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, nei cantieri ispezionati dell’Area vasta Emilia Nord, da gennaio ad oggi le violazioni accertate sono state 182, le sanzioni comminate pari a 850 mila euro. Dei 156 verbali di contravvenzione rilasciati, il 61% riguardava imprese esecutrici di opere ed il 39% altre figure responsabili dell’organizzazione e del controllo della sicurezza nei cantieri, soprattutto imprese affidatarie, coordinatori per la sicurezza ed in alcuni casi anche i committenti dei lavori. In particolare, i controlli hanno riguardato i rischi di caduta  dall’alto, sprofondamento e seppellimento negli scavi, la sicurezza degli impianti elettrici e delle macchine da cantiere. Il 25% dei ponteggi presentava irregolarità di diversa natura e, nel 29% dei casi, sono state riscontrate irregolarità nelle lavorazioni sui tetti. Nel 40%dei cantieri le carenze erano tali da comportare pericoli per i lavoratori. I cantieri ispezionati sono stati 257, in cui operavano 437 imprese e 1.199 addetti, di cui 297 lavoratori autonomi (25% degli addetti).
”Questi dati – osserva con preoccupazione Donnarumma – confermano l’insufficienza della strategia di contrasto agli infortuni ed al lavoro sommerso attuata dagli organi preposti alla sicurezza nella nostra regione.Aquesta grave realtà si aggiunge l’aumento delle malattie professionali tipiche del lavoratore edile, dall’insorgere di patologie dovute all’utilizzo di determinate materie, alla ripetitività delle mansioni, dal rumore alla fatica ed allo sforzo esercitati nel lavoro dei cantieri edili”. Infatti, dai dati dei patronati Inas Cisl regionali, risulta che negli ultimi quattro anni le malattie professionali sono cresciute del 35%, per cui le ore perse in edilizia superano quelle per infortunio. Da qui la proposta di Donnarumma alle associazioni datoriali ed alla Regione di operare in accordo affinchè il lavoratore edile entri in cantiere con un certificato abilitante a fare un dato lavoro ed a farlo di qualità insieme alla certificazione di qualità per le imprese appaltatrici. Infine, per fronteggiare la destrutturazione dell’edilizia (-14% le imprese rispetto al 2009 in regione) e l’aumento dei muratori della partita Iva (finti autonomi, ossia aziende individuali senza dipendenti) il segretario regionale degli edili Cisl sollecita la Regione a sperimentare nei bandi pubblici e privati ”l’attuazione della patente a punti così da eliminare dal circuito tutte le imprese irregolari, oltre a promuovere molta formazione alle imprese ed ai lavoratori”.

Altre notizie