Si è costituito, nella sede della presidenza della Regione Emilia Romagna, il tavolo regionale di crisi della cooperazione edile. All’incontro, convocato dal presidente Vasco Errani, erano presenti i rappresentanti di Legacoop, Confcooperative e Agci, e dei sindacati regionali Cisl, Cgil e Uil e Filca, Fillea e Feneal.
La costituzione del tavolo si è resa necessaria a causa della profondità della crisi che sta interessando da più di sei anni tutto il settore edile, nonchè l’indotto e che oggi evidenzia per numero di lavoratori della cooperazione coinvolti, 10.000 tra diretti e indotto, tutta la sua drammaticità . La crisi di questi anni, che ha avuto come primo effetto la penalizzazione di tutte le piccole medio aziende private che lavoravano nella filiera dei subappalti della grande cooperativa, oggi tocca i grandi colossi della regione.
La situazione ormai vede quasi tutte le principali cooperative coinvolte in procedure concorsuali o di pesante ristrutturazione e comunque con gravi difficoltà finanziarie. Il contraccolpo per l’economia dei territori emiliano romagnoli rischia di essere davvero pesante.
Se in taluni casi si è riusciti, attraverso un confronto serrato e costruttivo con le Organizzazioni sindacali, a individuare soluzioni a salvaguardia dell’occupazione come alla CoopCostruzioni di Bologna , dove tutti i dipendenti, impiegati e operai, sono stati tutelati attraverso un articolato contratto di solidarietà difensivo, in altre, il ricorso a procedure preconcorsuali con piani di risanamento o di ristrutturazione o concorsuali, non ha sortito gli esiti sperati.
Il ricorso al concordato preventivo di importanti imprese cooperative quali ad esempio Coopsette e Unieco di Reggio Emilia, e il tentativo della costituzione della Unisette, con operazioni che coinvolgono migliaia di lavoratori, non pare si presentino risolutive dei problemi in campo.
Così come desta particolare preoccupazione la CESI di Imola dove la tutela dei 405 dipendenti appare fortemente legata alla volontà di un sistema creditizio che attanaglia e impone scelte volte a salvaguardare più la finanza che l’occupazione, così come la Coop 3elle, specializzata nella produzione di infissi, dove sono a rischio 270 posti di lavoro . Senza dimenticare, in Romagna, la Cmca di Cotignola e alla Acc di Cervia, l’Iter di Lugo .
Il tavolo regionale accoglie le istanze avanzate dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria di approcciare la crisi del mondo della Cooperazione in maniera organica e di sistema, una necessità a fronte di una cooperazione che agisce caso per caso senza un’analisi compiuta delle conseguenze sul piano macro, con la necessità di ridisegnare un assetto futuro finalizzato alla riorganizzazione dell’intero sistema cooperativo edile. Una riorganizzazione che evidenzia la necessità, per essere perseguita, di un percorso di affiancamento e di indirizzo di cui la Regione Emilia Romagna, attraverso il Presidente Errani, si è fatto carico.
Tutti i rappresentanti delle parti presenti al tavolo hanno convenuto che non è più sostenibile un approccio alla crisi per singole imprese, serve al contrario una visione di sistema che tracci una strategia di medio periodo avendo attenzione a non produrre effetti traumatici sui livelli occupazionali.
Dalla discussione sono emersi due impegni importanti:
- La Regione Emilia Romagna si attiverà per la costituzione di un tavolo nazionale che veda coinvolti i ministeri del Lavoro, delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico affinché si possano individuare strumenti ad hoc a tutela del lavoro e per accompagnare la riorganizzazione della cooperazione edile nel suo complesso.
- La Lega delle cooperative ha assunto l’impegno di ricercare soluzioni transitorie che non abbiano effetti irreversibili sull’occupazione nelle situazioni ad oggi di maggiore emergenza (ad esempio Iter e Cesi)
Il tavolo sarà riconvocato entro dieci giorni per rifare il punto sulla base degli impegni prima richiamati.
Cristina Raghitta , Segretario Generale della Filca dell’Emilia Romagna giudica positiva l’apertura del tavolo e l’impegno diretto del presidente Vasco Errani: “Consideriamo importante l’approccio al tema e l’avvio di un confronto, anche Istituzionale. L’incontro, raccogliendo le sollecitazioni delle Organizzazioni sindacali ha evidenziato la necessità di scelte strategiche non rinviabili se si vuole tutelare l’ importante modello economico emiliano romagnolo e salvaguardare l’occupazione delle migliaia di lavoratori coinvolti”