Dura contestazione, con fischi e urla, contro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, da parte di un gruppo di costruttori dell’Ance. “Vergogna, basta, usciamo”, hanno urlato i contestatori interrompendo così il discorso del ministro che stava elencando gli interventi adottati dal Governo a favore del settore delle infrastrutture. La contestazione, comunque, è arrivata al termine di un’assemblea incentrata su un chiaro ultimatum al Governo: “Il tempo è scaduto”, ha detto infatti il numero uno dell’Ance, Paolo Buzzetti, sottolineando che sul Dl Sviluppo il governo si sta giocando l’ultima chance di credibilità.
Una contestazione comprensibile per il segretario generale della Filca Cisl, Domenico Pesenti. “Quello delle costruzioni – dichiara Pesenti in una nota – è l’unico settore che da tre anni a questa parte ha praticato una vera coesione sociale. Lo dimostra l’esperienza degli Stati Generali delle Costruzioni, che replicheremo il prossimo 5 ottobre nel corso del Made a Milano. Di fronte alle nostre proposte, però, elaborate di comune accordo tra associazione datoriali e organizzazioni sindacali, il Governo ha risposto con un silenzio assordante, anzi con sterili proclami. Tutto questo mentre il settore ha perso 350mila posti di lavoro dall’inizio della crisi. Credo che sia arrivato davvero il momento – conclude il segretario generale degli edili della Cisl – di considerare chiusa questa esperienza governativa e di procedere alla creazione di un governo di larghe intese”.
I numeri parlano chiaro. I dati delle casse edili, evidenzia l’Ance, segnalano che in due anni (2009-2010) il numero di imprese iscritte si è ridotto del 14,2%; flessioni ancora più marcate hanno caratterizzato il numero di operai iscritti (-17,8%) e le ore lavorate (-20%). E nei primi sei mesi del 2011 “il trend negativo prosegue con riduzioni ulteriori, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del numero di imprese iscritte (-6,1%), delle ore lavorate (-4,3%) e degli operai (-7%)”. Cresce infine il ricorso alla cassa integrazione: nei primi otto mesi del 2011 “si registra un ulteriore incremento tendenziale del 4,6%”, rileva l’Ance, ricordando che “tra il 2008 e il 2010 il numero delle ore autorizzate di cig per i lavoratori del settore è quasi triplicato, passando da circa 40 milioni di ore a oltre 100 milioni”.
Colpa del calo degli investimenti che nell’ultimo triennio hanno toccato il livello più basso degli ultimi vent’anni. Che fare? Per il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, il governo dovrebbe sbloccare “una parte di quei cinque miliardi in bilancio per il 2012 per gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza del territorio” previsti dal capitolo bilancio per le infrastrutture. E poi, cogliere l’occasione del Dl Sviluppo per rilanciare non solo l’infrastrutturazione del Paese ma anche “piccole e medie opere” e “un piano città”. In particolare Buzzetti si è rivolto ai sindaci e alle regioni “perchè credano in questo progetto e lavorino insieme alle imprese e ai cittadini per ridisegnare un modello ci città vivibili e in grado di soddisfare i bisogni di oggi”.