EDILIZIA, TASK-FORCE PER RIAPRIRE I CANTIERI

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Roma
Buzzetti (Ance) chiede al Governo un intervento sui prezzi delle materie prime
Una task force che sblocchi le grandi opere prioritarie. E’ questa l’idea che comincia a circolare negli uffici del ministero delle Infrastrutture, dopo l’allarme lanciato dai costruttori e dai responsabili delle reti infrastrutturali che temono gli effetti del terremoto finanziario generato dalla crisi dei mutui subprime. I presidenti di Aiscat, Fabrizio Palenzona e di Anas, Pietro Ciucci, chiedono un piano di emergenza che sblocchi le grandi opere prioritarie e reperisca le risorse con norme che riducano i tempi di intervento.
Ed il presidente nazionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori, Paolo Buzzetti, chiede al governo da un lato un intervento sui prezzi delle materie prime (acciaio, bitume e rame, schizzati verso l’alto nel 2008) dall’altro una “dichiarazione forte” di garanzia della copertura delle risorse già stanziate per le opere in corso, come è stato fatti per i risparmi bancari. La crisi finanziaria internazionale colpirà con una “botta più forte” il settore delle costruzioni nei prossimi mesi – avverte Buzzetti – e tra le imprese c’è già molta agitazione sul rischio di chiusura dei cantieri”.
A sostegno delle affermazioni di Buzzetti, ci sono anche i dati diffusi dall’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni che evidenziano come per la prima volta dopo molti anni si preveda una riduzione degli investimenti pari all’1,1% nel 2008 e all’1,5% nel 2009 in termini reali. Per le opere pubbliche si conferma inoltre anche nel 2008 il trend negativo in atto dal 2005, la stima degli investimenti prevede infatti un calo del 3,7% quest’anno rispetto all’anno precedente. In flessione anche la costruzione di nuove case, che registrerà nel 2008 un calo del 2,8% e del 3% nel 2009. I motivi del ridimensionamento sono diversi: la contrazione delle iniziative avviate negli anni più recenti e in parte il differimento di nuovi interventi in attesa di condizioni operative e finanziarie migliori di quelle attuali. L’Ance, però, esclude il rischio di una bolla immobiliare.
“Va detto con chiarezza che in Italia non c’è, nè ci sarà alcuna bolla immobiliare a differenza di quanto accaduto negli Usa e negli altri paesi europei come Spagna e Irlanda”, assicura Buzzetti, che però chiede alle banche di abbassare il costo del denaro sui prestiti per l’acquisto di case, soprattutto “dopo gli in erventi pubblici di aiuto alle banche” stabiliti con le manovre per affrontare la crisi dei mercati. Secondo Buzzetti il “costo del denaro per i prestiti a tasso fisso per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie è più alto nel nostro Paese di circa un punto percentuale rispetto alla media dell’area euro”. Situazione che, secondo il presidente dell’Ance, provoca problemi ad imprese e famiglie “influendo direttamente sulla capacità di indebitamento e sulla sostenibilità delle rate del mutuo”. Per questo, a fronte delle misure varate dal governo nazionale e del piano di garanzia Ue a sostegno del credito, “sarebbe inaccettabile se le banche non abbassassero immediatamente i tassi e non garantissero una maggior liquidità per finanziare gli investimenti privati”.

Ester Crea

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