Tutto pronto per la Manifestazione Nazionale indetta da Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil. I sindacati chiedono al Governo l’apertura immediata di un tavolo di crisi e presentano la piattaforma rivendicativa con le loro proposte per portare fuori dalla crisi il settore delle costruzioni, nel segno della regolarità e della sicurezza del lavoro, della legalità, della qualità dell’impresa e per uno sviluppo sostenibile.
In migliaia sfileranno, insieme ai segretari confederali Camusso, Bonanni, Angeletti da Bocca della Verità al Colosseo, con partenza alle 9:30.
Tutti con i caschetti in testa gialli, rossi e blu, ad unire simbolicamente i tanti saperi e le diverse professionalità: muratori, carpentieri, tecnici e operai specializzati, impiegati, gruisti, cavatori, addetti operai del legno e arredo, dei laterizi, del cemento, dei lapidei, restauratori e archeologi, italiani e stranieri, soprattutto romeni, polacchi, egiziani, magrebini, est europei, arabi, latino americani, africani.
Previste delegazioni da tutte le regioni: prenotati oltre 150 pullman, dalle isole si muoveranno con aerei e traghetti, in 1.000 con i treni, e poi i tanti che arriveranno dalla capitale: se ne prevedono almeno 10mila, in rappresentanza degli addetti del settore delle costruzioni, che sono poco più di un milione, impiegati nelle oltre 700mila aziende italiane, per il 95% piccole o piccolissime.
IL CORTEO. IN TESTA METRO C, AL BRACCIO IL LUTTO Il corteo partirà alle 9:30 da piazza Bocca della Verità, e percorrerà poi via della Greca, via dei Cerchi, piazza di Porta Capena per concludersi in via di San Gregorio, prospiciente l’Arco di Costantino, al Colosseo. In testa al corteo lo striscione con lo slogan della manifestazione “In piazza per costruire il futuro”, che sarà portato dai LAVORATORI DELLA METRO C, i compagni di lavoro di Luigi, il giovanissimo lavoratore morto ieri a Roma a seguito dell’ennesima tragedia sul lavoro (leggi l’articolo). Ed in ricordo di Luigi e delle tante, troppe vittime sul lavoro, dai sindacati la decisione di listare a lutto le bandiere del palco.
Seguiranno 100 lavoratori con indosso cartelloni con i ritagli dei giornali locali, per ricordare alcune delle centinaia di crisi che quotidianamente, lontano dalla ribalta nazionale, si consumano nei territori. Storie di imprese che chiudono, di cassa integrazione, di licenziamenti. Ma anche storie che ricordano gli altri temi al centro della protesta e della piattaforma unitaria, come il dramma degli infortuni mortali, la piaga del caporalato, l’esplosione di irregolarità, l’illegalità diffusa e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema degli appalti, ed ancora i cantieri fermi, le opere incompiute e quelle mai partite.
Dietro il serpentone di uomini–sandwich lo striscione di Roma e Lazio, con in testa i segretari generali confederali e i leader di Feneal Filca Fillea: Camusso, Bonanni, Angeletti, Correale, Pesenti, Schiavella.
In piazza anche i mezzi di lavoro (una betoniera, due camion e accanto al palco una gru) e numerose coreografie: dai “nonnetti–muratori” di Padova, al “funerale del lavoro” inscenato dalla delegazione di Salerno, alle carrozzine “vuote per genitori licenziati” della delegazione di Bergamo, agli spezzoni delle restauratrici con le magliette “fantasmi dei cantieri” e a quelli organizzati dai lavoratori stranieri.
IL PALCO. LA SCALETTA DEGLI INTERVENTI Alle 10.30 le testimonianze del lavoratori: inizierà Giuseppe, collega di lavoro di Luigi Termano, il giovane di 26 anni morto ieri a seguito del tragico incidente avvenuto nel cantiere della stazione Casilino della Metro C di Roma. Seguiranno le testimonianze di Pasquale (ex lavoratore della Tav di Napoli), di Gazmir (escavatorista di una impresa edile di Perugia) e di Monica (dipendente di una azienda del legno di Treviso).
Sarà poi il turno dei segretari generali delle categorie, con Antonio Correale della Feneal Uil, Walter Schiavella della Fillea Cgil e Domenico Pesenti della Filca Cisl. Intorno alle 11.30 sono previste le conclusioni dei segretari generali confederali, nell’ordine Luigi Angeletti, Raffaele Bonanni e Susanna Camusso.
MESSAGGI E ADESIONI Molte le adesioni ed i messaggi pervenuti. A partire dall’adesione delle altre categorie sindacali e dai pensionati di Cgil Cisl Uil e dell’Associazione Nazionale Archeologi. Messaggi di solidarietà anche dal mondo delle imprese del settore e da quello politico, tra cui Ance Nazionale e del Lazio, Italia dei Valori, Sel e Partito Democratico.
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE
“Noi – ha dichiarato Raffaele Bonanni poco prima dell’evento – lo ripetiamo da tempo: contro la crisi bisogna stimolare i ‘centri nervosi’ dell’economia. Il settore delle costruzioni può davvero dare energia immediata perché è un settore anticiclico per antonomasia e ha il vantaggio di avere un vasto indotto, e quindi è in grado di mettere in moto numerosi altri settori come legno, ferro, vetro, idraulica. Dobbiamo dare una scossa all’Italia – ha proseguito il leader della Cisl – perché gli investimenti pubblici e privati sono completamente fermi. Il governo, le regioni devono sbloccare i lavori pubblici fermi per le pastoie burocratiche e per i veti di altri enti. Mai come in questo momento storico bisogna creare le condizioni perché ci sia lavoro, ed uno dei modi per farlo – ha concluso Bonanni – è programmare e realizzare le infrastrutture, la cui carenza rappresenta una delle urgenze del Paese”.
“Gli appelli e le proposte lanciate dagli Stati Generali delle Costruzioni, costituiti da organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali, non hanno ricevuto risposte sufficienti”, accusa Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl.
“I primi provvedimenti del Governo Monti sembrerebbero andare nella giusta direzione, come dimostrano le recenti delibere del Cipe, alle quali però bisogna dare rapida attuazione, per centrare gli obiettivi sperati e ridare fiato al settore, che è anticiclico per eccellenza e rappresenta una fetta importante del Pil, intorno all’11%”.
Di seguito la sintesi delle principali proposte contenute nella piattaforma unitaria.
Equità e giustizia sociale: 1) Rivedere le normative su pensioni di anzianità e in materia di lavori pesanti e usuranti. Garantire l’effettiva esigibilità della previdenza integrativa anche rendendone più favorevole il trattamento fiscale. 2) Ammortizzatori sociali: estendere le tutele ai lavoratori dell’edilizia, fortemente penalizzati, parificandone i costi con gli altri settori industriali.
Regolarità e legalità: 1) Rigida applicazione delle procedure di contrasto dell’infiltrazione criminale nel settore a partire dalle grandi opere. Superare la prassi di affidamento dei lavori attraverso gli appalti al massimo ribasso. 2) Obbligo di adozione del Durc per congruità anche per i lavori privati. 3) Qualità delle imprese: attuazione della Patente a punti, prevista dal D/L.vo 81. 4) Combattere il ricorso al lavoro autonomo con la parificazione della contribuzione con quello dipendente. 5) Inasprire ulteriormente le sanzioni contro il caporalato con norme sull’immigrazione che superino l’attuale normativa.
Bisogni del Paese: 1) Rendere immediatamente disponibili i fondi stanziati con le delibera Cipe dello scorso 6 dicembre e di ieri. Agevolare il ricorso alla finanza privata sia per la realizzazione di opere pubbliche, sia per l’avvio di un piano di housing sociale. 2) Definire un piano straordinario per il Mezzogiorno con l’individuazione di opere di valenza interregionale nei settori del trasporto ferroviario e del riassetto del territorio. 3) Destinare ai comuni una quota maggiore dell’Imu, finalizzata ad uno sblocco selettivo del Patto di stabilità interno per opere finalizzate a: difesa del territorio, rischio idrogeologico e sismico, recupero e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, piani di recupero urbano e di valorizzazione dei beni culturali. 4) Rafforzare gli incentivi destinati alla riqualificazione del patrimonio abitativo in una logica di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico. Avviare una politica di “rottamazione programmata e generalizzata degli edifici”. 5) Definire politiche idonee a supportare l’intera filiera delle costruzioni (edilizia, legno, laterizi, cemento, lapidei) dando risposta alle tante crisi aperte anche attraverso il sostegno alle politiche di innovazione nella direzione della green economy.
VOLANTINO CON IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
PIATTAFORMA UNITARIA