EDILIZIA, MOBILITAZIONE NEI TERRITORI PER I RITARDI NELLA CONTRATTAZIONE DI II LIVELLO

EDILIZIA, MOBILITAZIONE NEI TERRITORI PER I RITARDI NELLA CONTRATTAZIONE DI II LIVELLO

“Le controparti non utilizzino la crisi per il loro atteggiamento dilatorio. Il ritardo nei tavoli territoriali per il rinnovo dei contratti integrativi dell’edilizia non è più giustificabile e tollerabile”. È il messaggio lanciato ieri mattina a Roma dai sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil, che hanno riunito i propri quadri e delegati dell’edilizia. Gli oltre 500 partecipanti, giunti da tutta Italia, hanno approvato all’unanimità l’ordine del giorno che “dà mandato alle strutture territoriali di avviare le necessarie iniziative di mobilitazione”, con modalità che verranno “decise in autonomia da ciascun territorio in rapporto alla situazione dei relativi tavoli di confronto”.

Per Franco Turri, segretario nazionale della Filca, “lo stallo generalizzato che si registra nei territori ha superato abbondantemente le scadenze previste dai Ccnl per le decorrenze dei contatti integrativi provinciali. Nella maggioranza dei territori – spiega – i tavoli negoziali sono ancora chiusi, e nei pochi casi in cui il confronto si è avviato i risultati sono insoddisfacenti”. E tutto questo nonostante le strutture sindacali a livello territoriale abbiano a più riprese sollecitato l’avvio dei negoziati. Dall’assemblea è poi arrivato il richiamo “a tutti i soggetti firmatari dei contratti nazionali ad un atto formale e chiaro per la completa ed immediata agibilità politica di tutti i tavoli negoziali, in coerenza con le scelte fatte finora che guardano ad un settore che vuole uscire dalla crisi rinnovato, competitivo, trasparente e di qualità”. I lavori hanno messo in evidenza l’importanza della contrattazione integrativa per il settore: “Il II livello – prosegue Turri – rappresenta lo strumento per affrontare nel modo migliore i problemi territoriali e garantire maggiori tutele ai lavoratori e contemporaneamente regolarità, qualità, sicurezza e concorrenza leale fra le imprese. Le importanti innovazioni introdotte dal Contratto nazionale per rispondere, oltre che alla crisi, alle esigenze di qualificazione del settore, rischiano però di perdere efficacia e credibilità senza una declinazione territoriale della contrattazione”.

Nel corso degli interventi è stato osservato come la crisi del settore non possa costituire l’alibi, per le controparti, per procedere nei tavoli territoriali con un “atteggiamento dilatorio e di chiusura, che nei fatti impedisce lo svolgimento di corrette relazioni sindacali nei territori”. La brutta copia di quanto invece avviene a livello nazionale, come insegna l’esperienza degli Stati Generali delle Costruzioni, composto da associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali. Una vera voce all’unisono nel sollecitare il Governo a dare risposte immediate e non più dilazionabili sullo sviluppo del settore. “Alla luce di tutto ciò – conclude Turri – si evince come sia in gioco per i sindacati non solo la credibilità del Governo ma anche la credibilità dell’azione comune delle parti sociali, che è tanto maggiore quanto le parti sociali dimostrano affidabilità e coerenza”. Insomma, i ritardi a livello territoriale rischiano seriamente di vanificare e minare l’efficacia delle azioni comuni intraprese finora a livello nazionale e territoriale per contrastare la crisi”.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DALL’ATTIVO UNITARIO DEI QUADRI E DELEGATI FILCA-FENEAL-FILLEA

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