Roma
La crisi nel settore dell’edilizia non risparmia neanche il sistema cooperativo. Nonostante la determinazione delle imprese cooperative nel preservare, al più alto livello possibile, il loro capitale umano, si parla di quasi 3mila posti di lavoro a rischio nel 2009, su un totale di 40mila occupati. È proprio per dare una prima tempestiva risposta a questo momento di grande difficoltà che Filca, Feneal e Fillea, insieme alle Centrali Cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop) hanno sottoscritto una intesa quadro. “Il protocollo siglato – spiega Giuseppe Moscuzza, segretario nazionale della Filca-Cisl – contiene una valutazione congiunta sulle criticità che potranno investire il settore dell’edilizia in questa fase recessiva dell’economia, quindi una previsione realistica su come essa possa estendere i suoi effetti sull’occupazione. Formazione e riconversione professionale sono gli asset dell’intesa: viene certificato l’impegno di far convergere risorse suppletive nel sistema formativo bilaterale, le scuole edili, attingendo in primo luogo al Fondo Interprofessionale cooperativo e, in secondo luogo, impegnando le rispettive rappresentanze locali a verificare, nella compatibilità dei bilanci delle Casse Edili cooperative, la possibilità di reperire ulteriori fondi da veicolare allo scopo. Tali risorse serviranno per corsi di formazione e di riconversione professionale per quegli addetti che, esperite tutte le modalità di flessibilità organizzativa, siano investiti da provvedimenti di cassa integrazione ordinaria e straordinaria”. Il protocollo, inoltre, offre un preciso sostegno alle imprese: “Il testo, infatti, incoraggia le imprese a utilizzare, per i loro lavoratori, tutte le modalità di flessibilità prestazionale e di mobilità interna e esterna che le norme legislative e contrattuali consentono e che vengono, per lo scopo, estese. L’obiettivo che la Cooperazione e il Sindacato hanno inteso perseguire con l’accordo in questione è quello di preservare, al più alto livello possibile in questa fase così critica, un patrimonio di professionalità che, una volta disperso, sarebbe molto lungo e impegnativo ricostituire”. Sul tema della crisi nei giorni scorsi è intervenuto anche il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti, auspicando l’apertura immediata delle opere infrastrutturali già finanziate, gli sgravi fiscali nelle ristrutturazioni edilizie e ammortizzatori sociali legati alla formazione. “C’è grande preoccupazione per il numero di addetti, si calcola circa 250mila, per il quali c’è il rischio di esubero”, ha dichiarato. “Abbiamo chiesto al ministro Sacconi di utilizzare i nostri enti bilaterali per ammortizzatori sociali di formazione che consentano ai lavoratori professionalizzanti di rimanere ancorati al lavoro. Così avremo più qualificazione e meno infortuni”.
Vanni Petrelli