Il mercato dell’edilizia in Calabria è in forte recessione e imprenditori e sindacati si mettono assieme a discuterne organizzando unitariamente per domani un convegno a Catanzaro.
Ance, Legacoop Calabria, confederazioni sindacali e dell’associazione dei Comuni terranno infatti una riunione per discutere delle problematiche relative alla forte recessione che investe il settore dell’edilizia residenziale e delle iniziative da mettere in campo per il suo rilancio. L’obiettivo è quello di rilanciare il settore delle costruzioni in Calabria, avviare una seria politica di incentivi facendo partire i programmi dell’housing sociale finanziati con la Legge Regionale 36/2008 che da circa tre mesi sono stati bloccati dal nuovo assessore regionale ai Lavori Pubblici. Decine di cantieri stavano per essere avviati se non ci fosse stato il blocco da parte della Regione Calabria. I cantieri che già avevano avviato i lavori a seguito di regolari comunicazioni della stessa Regione rischiano addirittura di chiudere con danni per centinaia di famiglie che, investendo i loro risparmi, avevano aderito all’iniziativa finanziata dalla Regione.
In particolare le famiglie che sopportano oggi il maggior disagio abitativo così come individuate dalla stessa legge 36/2008: giovani coppie, studenti universitari fuori sede, anziani, lavoratori extracomunitari, ragazzi madre, forze dell’ordine. Bisogna inoltre che la stessa Regione emani un nuovo bando che utilizzi tutte le altre risorse finanziarie ex gescal che non sono state ancora spese; utilizzare appieno i nuovi finanziamenti del piano nazionale di edilizia abitativa, avviare al più presto i Contratti di Quartiere finanziati dalla stessa legge regionale 36/2008. Un programma di investimenti del valore di circa un miliardo di euro che in un momento così difficile dal punto di vista economico e sociale consentirebbe alla nostra fragile economia regionale di agganciarsi ad una eventuale ripartenza dell’intero sistema produttivo della nostra Regione fortemente caratterizzato dalla alta incidenza del settore edilizio. È dal 2008 che il Cresme ha registrato al sud un crollo del 7,6% dell’intero settore delle costruzioni. Crollo che è continuato nel 2009 e che nel 2010 si prevede arrivi ad un meno 8,5%. Gli investimenti in nuove costruzioni residenziali nel 2010 scenderanno nel Sud del 18,6% dopo una flessione dell’11,3% nel 2009. La caduta degli investimenti in costruzioni ha avuto come effetto forti riduzioni del numero degli addetti e delle imprese: nell’intero Paese nel periodo marzo -giugno 2010 i fallimenti hanno fatto registrare un incremento del 22%. Il Cresme fa rilevare come in questo quadro negativo sia importante non trascurare i dati di ripresa del settore immobiliare che in qualche modo si stanno manifestando nel Centro Nord e che di solito, con un anno di ritardo, si manifestano anche al Sud con un potenziale incremento dell’occupazione anche nell’indotto.