Entra nel vivo la discussione sul rinnovo del contratto nazionale del settore edile per il triennio 2013-2015. Oggi a Potenza, nella sala conferenze dell’Efmea, si è tenuto un attivo unitario di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil alla presenza dei segretari generali Michele La Torre, Angelo Vaccaro e Domenico Palma e di una nutrita rappresentanza di quadri e delegati di categoria. All’ordine del giorno la presentazione della piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale in edilizia in vista dell’assemblea nazionale del 26 novembre che approverà la piattaforma e darà il via ufficiale al negoziato con le controparti imprenditoriali.
Bilateralità, sicurezza, green economy, legalità, contrasto del precariato e contrattazione di secondo livello: sono i punti cardinali delle proposte che Filca, Fillea e Feneal intendono portare al tavolo delle trattative. La piattaforma conferma il doppio livello contrattuale – nazionale e territoriale – e prevede per la parte economica incrementi salariali che vanno dai 130 euro del primo livello ai 260 euro del settimo livello. “Richieste responsabili e sostenibili”, è stato detto nel corso della discussione, che vanno nella direzione di tutelare il potere di acquisto dei salari, taglieggiati da una crisi che “ha prodotto in questi anni pesanti effetti sul piano produttivo ed occupazionale e le cui conseguenze sul piano sociale sono sempre più evidenti e preoccupanti”.
Filca, Fillea e Feneal chiedono inoltre maggiori controlli sulla filiera dei subappalti, dove spesso si annidano illegalità e violazione dei più elementari diritti dei lavoratori, e un impegno più incisivo sul capitolo della salute e della sicurezza. Nella piattaforma unitaria un’ampia sezione è dedicata al contrasto della flessibilità malata, dal lavoro a chiamata ai voucher passando per le partite Iva che “in molti casi rappresentano un’elusione contributiva e fiscale”. I sindacati di categoria propongono anche misure per favorire l’integrazione dei lavoratori immigrati e le pari opportunità.
Per quanto riguarda il capitolo della bilateralità – tradizionale avamposto del settore edile – Filca, Fillea e Feneal, nel considerare “strategica la funzione degli enti bilaterali”, ritengono “necessario ragionare su una riforma che vada nella direzione di una maggiore efficienze e responsabilità sociale”. Filca, Fillea e Feneal propongono, infine, di dare piena attuazione del Durc, della borsa lavoro edile nazionale, della patente a punti, oltre ad un forte investimento su edilizia eco-sostenibile, innovazione tecnologica, rilancio degli investimenti pubblici in infrastrutture.
Per Filca, Fillea e Feneal “lo strumento della contrattazione, ad iniziare dal rinnovo del Ccnl, è la sede per trovare le soluzioni più idonee e garantire l’unità del comparto, la partecipazione e la rappresentanza di tutti i soggetti. In questo senso deve essere data rapida attuazione agli impegni sottoscritti per completare il rinnovo di tutti i contratti integrativi territoriali di secondo livello. In una fase di crisi la tutela dei diritti e la centralità del lavoro rappresentano il punto da cui partire in questo percorso”.