Sul fronte del contrasto al falso lavoro autonomo in edilizia, si registra la circolare numero 16, emanata dal ministero del Lavoro il 4 luglio scorso. Con il testo, che ha per oggetto “lavoratori autonomi – attività in cantiere – indicazioni operative per il personale ispettivo”, il ministero ha fornito alcune indicazioni nell’ambito dell’attività di vigilanza sull’utilizzo improprio del lavoro autonomo in edilizia. Come prima cosa la circolare ricorda che ai sensi del decreto 81/2008 “il lavoratore autonomo è quella persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione”. Ai fini della verifica è significativo il possesso e la disponibilità di una consistente dotazione strumentale.
“La proprietà o il possesso di minuta attrezzatura, quale pale o martelli – spiegano i segretari nazionali della Filca-Cisl, Enzo Pelle e Franco Turri – non sono idonei a dimostrare un’autonoma attività imprenditoriale. Lo stesso vale per la disponibilità di macchine o attrezzature date dall’impresa esecutrice o dal committente”. La circolare individua nella monocommittenza un elemento sintomatico di un’attività autonoma non genuina, e non considera compatibile con il lavoro autonomo le attività di realizzazione di opere strutturali del manufatto, riconducibili nell’ambito del lavoro subordinato.
“Le indicazioni del ministero del Lavoro – dichiara Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl – fanno finalmente chiarezza su alcune situazioni legate al falso lavoro autonomo, fenomeno sempre più diffuso in edilizia. Si tratta di lavoratori dipendenti a tutti gli effetti ma privi di diritti e di tutele, e sottoretribuiti in rapporto al lavoro dipendente regolare e contrattuale. Per questo ‘gioco’ – denuncia il segretario generale della Filca – è sufficiente che il lavoratore apra la Partita Iva, in barba a tutti i requisiti professionali, diventando così un falso lavoratore autonomo. Eppure per debellare questa piaga basterebbe fare ciò che la Filca chiede con forza da anni: la parificazione dei contributi tra lavoratori di tutte le tipologie. Così facendo – spiega Pesenti – non ci sarebbe più la convenienza del falso lavoro autonomo rispetto a quello subordinato”.
Quello del falso lavoro autonomo è un fenomeno oramai diffuso anche in Europa: nel febbraio del 2010 Dirk Cordeel e lo stesso Domenico Pesenti, Presidenti delle parti sociali europee del settore delle costruzioni, Fiec e Fetbb, hanno firmato un documento congiunto nel quale sindacato e imprese riconoscono il valore aggiunto del vero lavoro autonomo e rifiutano tutte le forme di lavoro illegale, incluso il falso lavoro autonomo, per una maggiore trasparenza e regolarità nei cantieri.