Nel mondo dell’edilizia è stato fatto un altro importante passo in avanti sulla strada della regolarità contributiva e della legalità del settore. Le parti sociali (12 sigle tra sindacati e datori) hanno infatti sottoscritto l’avviso comune che introduce, a partire dal prossimo 1° gennaio, gli indici di congruità negli appalti. Tra le sigle firmatarie l’Ance, la Cna costruzioni, l’Aniem Confapi e Filca, Feneal e Fillea. Per gli edili della Cisl erano presenti i segretari nazionali Franco Turri ed Enzo Pelle. Il sistema permetterà di raggiungere ottimi risultati nel solco di quanto già previsto dal Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, ed è estremamente semplice: le parti hanno fissato le percentuali minime che costituiscono l’incidenza del costo del lavoro della manodopera sul valore dell’opera. Sotto tali percentuali scatta la presunzione di non congruità dell’impresa.
Le percentuali differiscono a seconda del tipo di lavoro: “Si passa dal 5,36% degli impianti per la trasformazione e distribuzione – spiega il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti – al 30% del restauro e della manutenzione di beni tutelati, passando per il 22% della ristrutturazione di edifici civili”. La congruità sarà sperimentata per tutto il 2011 ed andrà in vigore dal 1° gennaio 2012 per i lavori che avranno inizio a partire da quella data. Inoltre sarà applicata esclusivamente per lavori dai 70mila euro in su. “Anche in questo caso – prosegue Pesenti – un ruolo da protagonista nel sistema lo avrà la bilateralità. Sarà infatti la Cnce, la Commissione delle Casse edili, a monitorare il territorio nazionale e individuare le modalità operative di questo strumento. E sarà la Cassa edile competente a rilasciare l’attestazione di congruità. È solo lei, infatti, che possiede i dati concernenti la manodopera occupata in ciascun cantiere”.
Ma cosa accade quando si verifica un caso di non congruità? L’impresa riceverà un documento unico di congruità irregolare, e potrà regolarizzare la propria posizione solo effettuando un versamento pari alla differenza del costo del lavoro necessario per raggiungere la percentuale indicata. “La congruità – aggiunge il leader della Filca – che come il Durc e la Patente a punti è il frutto di un’intuizione nata in casa Filca e in casa Cisl, è il tassello che mancava per un ulteriore passo verso la regolarità del settore e per un’edilizia di qualità. Era un obiettivo che ci eravamo posti subito dopo l‘introduzione del Durc – ha concluso Pesenti – perché riteniamo che così come è stato formulato rappresenti uno strumento efficace per la regolarità contributiva e la legalità nel settore, nell’interesse dei nostri lavoratori ma anche della collettività”.
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