Emilia Romagna. Dati preoccupanti sui rischi nei cantieri
“IN EMILIA-Romagna gli infortuni sul lavoro sono cresciuti dello 0,5% e a Bologna addirittura del 2%, mentre le malattie professionali negli ultimi quattro anni sono aumentate del 30%”. A lanciare l’allarme è il segretario generale regionale del sindacato edili della Cisl, Ciro Donnarumma . Infatti, dai dati Inail emerge che l’ Emilia-Romagna è in contro tendenza rispetto all’Italia, dove il calo complessivo di infortuni registrato (nel 2002) è stato del 3,6% (da 1.004.380 a 967.785 ) contro il » 0,5% regionale e addirittura »2% a Bologna. In regione, gli infortuni nell’ 2001 sono stati 130.921, di cui 25.200 a Bologna; nell’ 2002 sono stati 131.611 in tutta l’Emilia Romagna e 25.727 a Bologna. “I dati ci preoccupano – afferma il sindacalista Filca – anche perché ultimamente sono in aumento le malattie professionali tipiche del muratore, come mal di schiena, dolori al tunnel carpale (male all’articolazione del polso) e disturbi all’udito”. Spiegando che “dai dati raccolti dallo stesso sindacato Cisl, attraverso il patronato Inas, pare che negli ultimi quattro anni le malattie professionali siano cresciute del 30%, tanto che le ore di lavoro perse in edilizia per questo motivo avrebbero sorpassato le ore perse per infortunio (questi ultimi in leggera diminuzione, -5% nel periodo ’98-02)”. Se in Italia calano gli infortuni mortali sul lavoro nel settore edile, storicamente tra i più rischiosi, passati da 325 nel 2001 a 290 nel 2002, per il responsabile regionale Filca, ciò “grazie soprattutto alle recepimento delle direttive europee. Però – ha ammonito – per quanto riguarda gli infortuni non è il caso di abbassare la guardia, perché gli infortuni sul lavoro costano alla collettività circa 28 miliardi di euro l’anno e l’edilizia è il terzo settore per pericolosità”. Da qui la proposta di Donnarumma: rafforzare il ruolo dei rappresentanti per la sicurezza, territoriali ed aziendali specie negli impianti fissi (es.legno), considerato che i dati sul legno precedono per gravità quelli dell’edilizia. “Purtroppo, in questo caso gli ostacoli vengono dagli imprenditori – ha denunciato Donnarumma – che vedono questa presenza come un ostacolo alla produttività. Invece, non è così. Se l’impresa investe sulla sicurezza, forse il primo anno si troverà di fronte a delle spese, ma alla lunga avrà tutto da guadagnare: meno infortunati, meno assenze, meno cause, maggior tranquillità e, quindi, produttività sul posto di lavoro”. Per quanto riguarda le malattie professionali, Donnarumma propone di “impegnare la Regione a investire sulla ricerca e sulla progettazione per aumentare la sicurezza sul lavoro”.